Sensazionale ritrovamento in Germania, a due passi da Francoforte. I ricercatori ritrovano resti di uno dei predatori costrittori più temuti di cui si scoprono nuove e importanti rivelazioni.
Alcuni ricercatori hanno riportato alla luce in Germania il fossile di pitone più antico mai scoperto prima. Il ritrovamento ha dato modo di approfondire meglio la questione sull’origine e l’evoluzione di questa specie.
Sensazionale ritrovamento, scoperto fossile di pitone antichissimo
Di solito restiamo a bocca aperta quando si parla di pitoni a causa delle loro incredibili dimensioni, ma questa volta a stupire i ricercatori non è stata la stazza bensì la datazione.
La scoperta è stata fatta in Germania, nei pressi di Francoforte, più precisamente nell’ex miniera di scisto chiamata pozzo di Messel oggi Patrimonio Unesco, ed è stata pubblicata su Biology Letters.
Da questo sito erano già stati riportati in superficie altri fossili straordinari tra cui un eccezionale serpente con la sua preda ancora nello stomaco (che a sua volta aveva appena ingerito un insetto), una cavalla con il suo piccolo in grembo, alcune coppie di tartarughe nell’atto di accoppiarsi.
Per non farci mancare proprio nulla, tra tutte queste scoperte decisamente insolite, si è aggiunta quindi di recente quella del pitone più antico del mondo.
Il ritrovamento del Messelopython frey, una specie vissuta 48 milioni di anni fa
La specie ritrovata, secondo gli esperti, sarebbe del tutto nuova. Per poter dichiarare con certezza che la specie ritrovata fosse effettivamente sconosciuta, gli studiosi hanno confrontato i resti con quelli custoditi in altri musei del mondo.
Si tratterebbe di un Messelopython frey che, a quanto dimostrano le analisi dei fossili e della roccia vulcanica di una data epoca, sarebbe vissuto ben 48 milioni di anni fa durante l’era dell’Eocene. Per rendere ancora meglio l’idea della sua antichità, pensate che proprio durante quest’era geologica si sono formate le catene montuose delle Alpi e dell’Himalaya!
Grazie al sensazionale ritrovamento di ben 275 vertebre, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che questo pitone avrebbe potuto raggiungere circa il metro di lunghezza. Ma ciò che ha lasciato loro ancora più stupiti è un altro dettaglio non indifferente.
Una scoperta importante
Fino a prima della scoperta, si era quasi certi che i pitoni vivessero in Africa, Asia o Sudamerica. Oggi invece possiamo affermare che questi esemplari erano frequenti anche nel nostro Continente. Krister Smith, paleontologo del Senckenberg Research Institute di Francoforte ha affermato:
“Finora, non ci sono stati i primi fossili che avrebbero aiutato a decidere tra un’origine dell’emisfero settentrionale e meridionale”.
Secondo le ricerche, inoltre, il Messelopython frey avrebbe per molto tempo strisciato accanto al Boa Constrictor, una specie molto temuta, condividendo lo stesso territorio e vivendo a stretto contatto. La cosa si è rivelata subito molto insolita agli occhi degli esperti perché al giorno d’oggi questi due tipi di esemplari vivono ben distanti tra di loro. I boa sono infatti presenti in America, Madagascar e Oceania, mentre i pitoni in Africa, Asia e Australia.
“In Messel, sia Messelopython frey che boa primitivi vivevano insieme nello stesso ecosistema. Dobbiamo quindi rivisitare la tesi che questi due gruppi di serpenti competessero tra loro, rendendoli incapaci di condividere gli stessi habitat”.
Su questo aspetto c’è ancora molto da chiarire, visto e considerato che i due predatori cacciavano le stesse tipologie di prede e con la stessa tecnica. Entrambi infatti sono dei costrittori, cioè uccidono gli altri animali strangolandoli tra le proprie spire.