Un ritrovamento inizialmente sembrava aver scoperto un banale oggetto ma in realtà si tratta di qualcosa di molto imporrante. Ecco cosa.
Grazie all’intervento di archeologi, speleologi, paleontologi e studiosi di storia abbiamo informazioni riguardo i nostri antenati e sulle civiltà delle ere passate.
Gli studiosi, cercano sempre più di scoprire gli immensi tesori che possono celarsi sotto la terra per dare maggior informazioni dettagliate sui tempi che furono.
Sembrava un banale oggetto ma invece si tratta di un ritrovamento incredibile
Spesso, sono condotte delle indagini che servono per scoprire qualcosa che è rimasto latente per molti anni sotto terra.
Alcune di queste scoperte sono davvero importanti e cambiano la storia o la percezione dell’evoluzione di alcune specie.
Altre volte, invece, vengono fatte delle scoperte che non sono molto interessanti e si tratta di oggetti di poca importanza.
Nel 2019, un team di ricercatori ha trovato all’interno della Grotta di Denisova, in Russia, un oggetto apparentemente banale.
Gli archeologi Maxim Kozlikin e Michael Shunkov hanno portato alla luce molti manufatti e tra questi c’era un ciondolo ricavato da un dente di cervo del Paleolitico superiore.
Grazie a delle tecniche innovative, questo ciondolo molto comune ha rivelato qualcosa di molto importante.
Il metodo di isolamento del DNA
Il team dell’Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, è riuscito ad isolare da questo e altri oggetti del DNA.
Questo metodo è risultato essere non invasivo e non distruttivo e a mantenere l’integrità sia dell’oggetto che del DNA.
Per proseguire nella ricerca, sono stati scelti oggetti come denti e ossa che consente grazie alla loro porosità di poter catturare nelle cellule epiteliali e nei fluidi corporei questo acido nucleico genetico.
“La quantità di DNA umano che abbiamo recuperato dal ciondolo è stata straordinaria, quasi come se avessimo prelevato un dente umano”
Con queste parole, la dottoressa Elena Essel, autrice principale dello studio pubblicato sulla rivista Nature, ha voluto dire la sua su questo metodo di ricerca.
Dopo delle accurate analisi, si è potuto dare una collocazione al ciondolo che pare sia risalente tra 19.000 e 25.000 anni fa.
Gli studi hanno anche rivelato che il suo possessore era una donna geneticamente imparentata con gli antichi eurasiatici del nord che provenivano dalla Siberia.
Il metodo applicato, dell’isolamento del DNA, porta gli scienziati a scoprire molte più informazioni di quanto riuscivano a fare prima.
Con la scoperta del sesso, dell’età e dell’ascendenza genetica di un possessore di un oggetto, si riesce ad avere informazioni più precise su coloro che vivevano sulla Terra prima di noi.
Fino ad oggi, non era stato possibile attribuire questi dati a degli individui specifici e quando era stato fatto era stato dovuto per via delle tante informazioni ricercate.
Molte di queste erano state date da oggetti ritrovati nel corso degli scavi che davano un delineamento preciso della persone che possedeva alcuni manufatti.
Questo nuovo metodo, è una vera e propria rivoluzione che potrebbe rivelare tantissime informazioni sui popoli e sugli antenati di alcune civiltà dei tempi antichi.