Un raro evento in Francia ha dato l’impressione agli abitanti di trovarsi nei paesi artici. Qualcosa che non accadeva da moltissimo tempo, ma di cui gli scienziati hanno dato spiegazione.
L’Aurora Boreale è uno di quei fenomeni naturali che tutti dovremmo vedere almeno una volta nella nostra vita. Trovarsi al di sotto della sua potente bellezza, mentre danza nel cielo con i suoi colori, è un’amozione che ben poche altre cose al mondo sono capaci di trasmettere.
Per osservare questo spettacolo di luci, viaggiatori e appassionati partono per il loro viaggio verso Nord, alla volta di Paesi come la Norvegia, la Finlandia, l’Islanda o la Svezia, oppure si avventurano verso Alaska o addirittura Siberia.
Qualche giorno fa, invece, in maniera del tutto eccezionale, per loro sarebbe semplicemente bastato recarsi in Francia.
Nelle scorse notti un fenomeno tanto raro quanto spettacolare si è verificato, per la gioia dei francesi e non solo, nei cieli dell’Europa centrale.
Alzando gli occhi verso il cielo gli abitanti di Digione, nella Borgogna, hanno avuto l’impressione di essere stati teletrasportati nell’artico. Le luci dell’Aurora erano infatti arrivate fino a lì.
Il fenomeno è stato osservato nei pressi di Belgio, Irlanda e Inghilterra oltre che in Francia e addirittura in Germania.
L’Aurora Boreale è un bellissimo fenomeno naturale che appare visibile quando l’attività solare è piuttosto elevata.
Quando sulla nostra Stella si verificano esplosioni ed eruzioni solari, vengono liberate nello spazio grandissime quantità di particelle. Sono proprio le particelle che, incontrando il campo magnetico terreste spinte dal vento solare, generano questa incantevole danza di luci dalle mille forme e sfumature.
Per ammirare l’aurora boreale è necessario andare oltre il Circolo Polare Artico, raggiungendo Paesi come il Canada, l’Alaska, la Groenlandia, la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, l’Islanda, la Russia o la Siberia.
In base all’attività solare e alla sua intensità l’ovale aurorale che determina la zona nella quale il fenomeno potrà essere visibile, si allarga o si restringe. É questo che quindi ha permesso a Francia e dintorni di ammirare il fenomeno nelle scorse notti?
Già nelle giornate passate gli esperti avevano notato che l’attività della nostra Stella era piuttosto intensa. Nello specifico un’espulsione di plasma particolarmente massiccia ha rilasciato una quantità enorme di particelle che i venti solari hanno diretto verso il nostro Pianeta.
La potenza del fenomeno ha reso possibile l’avvistamento dell’aurora anche a latitudini ben più basse del normale. Tuttavia, nel corso dei secoli, questo raro evento si era già verificato.
Nel 1859 si verificò per esempio la Grande Aurora, l’Aurora Boreale più intensa mai osservata. A individuarla per primo fu l’astronomo Richard Carrington.
Il 1° settembre di quell’anno, osservando il Sole al telescopio, si accorse che la sua superficie presentava delle luci accecanti all’interno di macchie solari, così luminose da superare persino l’intensità del Sole stesso. Il giorno successivo, una intensissima Aurora apparve nei cieli arrivando a manifestarsi fino alle latitudini di Cuba, Hawaii, Messico, Bahamas e in Europa raggiungendo persino Roma e Napoli.
Nei primi del Novecento, esattamente nel 1903, l’Aurora fu talmente forte da mandare in cortocircuito i servizi telegrafici di New York.
Nel gennaio 1938 un’altra Grande Aurora Boreale fu visibile in tutta Europa arrivando persino in Sicilia.
Le ultime aurore di grande intensità si verificarono nel 2000, quando le Luci del Nord furono avvistate anche in Toscana, e nel 2003, quando il cielo si tinse di rosso anche a Cortina.
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