Un panorama mozzafiato nel cuore di una delle zone più turistiche d’Italia dà l’impressione di trovarsi in uno dei Paesi nordici dove i fiordi la fanno da padrona. E invece siamo in Campania: ecco dove.
É uno degli scorci più fotografati e postati sui Social, uno dei più affascinanti e suggestivi della Costiera Amalfitana, capace di regalare una vista panoramica a dir poco spettacolare sul mare.
Si tratta di una bellezza unica che ha fatto innamorare nel 1948 Anna Magnani e Federico Fellini durante le riprese del film “L’Amore” e che continua a rubare il cuore a chiunque venga a sapere della sua esistenza. Parliamo di un fiordo, che però in realtà fiordo non è.
Un panorama mozzafiato visto da un fiordo tutto italiano
Il termine fiordo è spesso associato ai paesaggi nordici, come quelli della Norvegia e dell’Islanda, dove si trovano paesaggi caratterizzati da valli scolpite dai ghiacciai e da insenature profonde. Tuttavia, anche in Italia si trova un posto dalle caratteristiche simili, anche se la sua origine è ben diversa da quella tipica dei fiordi nordici.
Un fiordo ha infatti origine solitamente da giganteschi ghiacciai. Quando uno di questi si ritira, può creare una valle scolpita profondamente nella terra che assume la forma di un’insenatura lunga e stretta, circondata da ripide pareti montuose.
É chiaro che nel caso del fiordo italiano di cui stiamo per parlare, la storia è diversa. Questo non è stato infatti modellato da un ghiacciaio in ritirata, ma piuttosto dalla forza dell’acqua che ha eroso la roccia circostante nel corso del tempo.
Questo processo ha dato vita a una stretta insenatura circondata da pareti rocciose ripide. Pur non avendo origine glaciale, il termine “fiordo” è stato quindi applicato a questo luogo unico per sottolinearne la somiglianza con le caratteristiche superficiali dei fiordi nordici. Ma di che posto stiamo parlando?
Il Fiordo di Furore e il suo panorama mozzafiato
Il fiordo in questione è quello di Furore, un piccolissimo borgo diventato celebre in Costiera Amalfitana, posizionato tra Positano e Amalfi. Per la sua bellezza e particolarità, Furore è dal 1997 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.
Come ogni luogo affascinante che si rispetti, anche Furore e l’origine del suo nome sono legati a una leggenda.
Si dice che un tempo il diavolo sia arrivato in questo piccolo paesino e che i suoi abitanti non abbiano gradito affatto la sua presenza. Trattato in malo modo e non accolto, il demonio sarebbe quindi andato via, ma non senza lasciare una traccia del suo passaggio. Infuriato, batté violentemente i piedi in quel tratto di strada creando così il fiordo di Furore.
C’è tuttavia un’altra versione, più veritiera, circa l’origine del nome del borgo. Gli storici infatti sostengono che il nome sia dovuto al rumore delle onde del mare che si infrangono sugli scogli del fiordo naturale.
Qualunque sia la verità, quel che è certo è che questo è oggi uno dei luoghi più affascinanti della regione, un posto dalla bellezza unica resa caratteristica dalla presenza tutt’intorno della macchia mediterranea, di uliveti, vigneti e agrumeti.
Il Ponte e la spiaggia di Furore
A caratterizzare ancora di più il Fiordo di Furore è il ponte che, a 30 metri d’altezza, collega le pareti rocciose della spaccatura naturale offrendo una vista a dir poco incantevole sul mare. Ogni anno nel mese di luglio si svolge qui una gara di tuffi internazionale che vede i molti partecipanti lanciarsi in mare da quest’altezza spaventosa. É proprio al di sotto del ponte che si trova poi la suggestiva spiaggetta omonima che seppur piccolissima (solo 25 metri) è davvero suggestiva e spettacolare.
Per arrivare al Fiordo di Furore e alla sua spiaggia si può optare per due diverse alternative.
É possibile arrivare qui con un trekking che parte dal paese di Agerola seguendo il sentiero chiamato Valle delle Ferriere. Saranno necessarie circa 2 o 3 ore di cammino prima di arrivare a destinazione. Nonostante la durata, si tratta di un percorso non troppo impegnativo e davvero molto panoramico.
Chi invece vuole semplicemente passare una giornata in spiaggia, può raggiungerla percorrendo i circa 300 gradini che conducono giù, dove le acque azzurre e i colori del paesaggio circostante creano un quadretto talmente magico e suggestivo da sembrare irreale.