Sulle nostre spiagge italiane sono stati segnalati dei rifiuti misteriosi. Si tratta di una vera e propria invasione. Ecco di cosa si tratta.
Le spiagge sono sempre di più inquinate e ricoperte di plastica. Che siano bottiglie, tappi, buste o altri oggetti c’è sempre qualcosa. A testimonianza di tutto ciò c’è un progetto iniziato da Enzo Suma, creatore di Archeoplastica. L’uomo attraverso i social denuncia l’inquinamento dei mari e delle spiagge.
Mostra sui social gli oggetti ritrovati sulle spiagge che le mareggiate hanno lasciati lì. Poi li reperta proprio come se fossero dei fossili. La catalogazione avviene per il periodi di produzione e a volte si trovano oggetti risalenti perfino agli anni ’60 e ’70 e anche di nazionalità diversa dalla nostra.
Qualche tempo fa sulle spiagge sono strati trovati degli strani oggetti di plastica che sono stati denunciati proprio dalla pagina di Archeoplastica. Ma non puoi neanche immaginare di cosa si tratta. Ecco cosa è stato trovato sulle nostre spiagge che può mettere a serio rischio la vita di molti animali marini.
Dischi bianchi sulle nostre spiagge: ecco cosa sono
Come abbiamo appena detto le spiagge sono piene di plastica ma una delle ultime spiaggiate ha portato dei dischetti di plastica su molti litorali italiani. Non si tratta dei soliti di rifiuti che purtroppo siamo abituati a vedere sulle nostre spiagge ma si tratta di qualcosa di davvero diverso.
Si tratta di dischetti di plastica alti circa qualche centimetro e bucherellati. Sono dei filtri a biomassa adesa. Questi vengono utilizzati per la depurazione delle acqua reflue. Fa strano pensare che questi che dovrebbero combattere l’inquinamento fanno invece parte di quest’ultimo.
A pubblicare la foto di questi dischetti è stato proprio il creatore di Archeoplastica che ha scritto che questi si trovano in tutte le spiagge d’Italia. Vengono quindi utilizzati nei grandi depuratori per degradare le acque della fogna. Sempre questo ha spiegato come questi vengono anche utilizzati in acquacoltura per depurare l’acqua negli impianti.
Non è la prima volta però che questi dischetti bianchi di plastica invadono le spiagge. Infatti nel 2018 successe una cosa simile. Nello specifico ci furono alcune zone interessante come ad esempio i litorali dell’isola d’Ischia e parte dei litorali della Campania e del Lazio.
C’è un motivo ben preciso. All’epoca, ormai 5 anni fa, ci fu un cedimento strutturale di una vasca depuratrice. Così gran parte dei filtri fuoriusciti andò a finire in mare per poi riversarsi sulle spiagge delle coste italiane. All’epoca fu la Guardia Costiera e la Capitaneria a spiegare di cosa si trattasse.
Nessuno sapeva cosa fossero ma loro spiegarono che questi prima si versarono nel fiume Sele, in Campania, e poco dopo finirono in mare. Purtroppo in mare ci sono tantissimi rifiuti di plastica, come questi, che rappresentano delle trappole mortali per i pesci e per tutti gli esseri viventi marini.