Una particolarissima scoperta viene dai fondali del mare. Nell’ambito di un’operazione di recupero, emerge un misterioso boccale del ‘600. Scopriamo insieme di che si tratta e quale era la sua funzione.
Sempre più spesso operazioni di recupero in ambito archeologico si rivelano autentici pozzi di conoscenza. I reperti ritrovati spesso raccontano storie incredibili. Come quella di oggi che viene addirittura dagli abissi. Ha a che fare con una scoperta recente e molto interessante perché ha permesso di riportare alla luce diversi oggetti molto pregiati. Tra questi uno assolutamente particolare. Ve lo raccontiamo oggi.
Scoperto nei fondali un misterioso boccale del ‘600
Non solo la terra, anche le profondità marine possono restituirci pezzi di storia molto importanti. Come il relitto di questa nave recuperata di recente in Gran Bretagna, molto al largo nelle coste del Sussex.
Non una nave qualsiasi, ma un’imbarcazione risalente al 1600. Gli esperti la identificano come la Klein Hollandia. Il relitto è stato recuperato in realtà nel 2019, ma la sua identità svelata solo di recente, così come il suo pregiato contenuto.
All’interno sono stati rinvenuti diversi tipi di marmi, piastrelle e ceramiche, molte di queste di manifattura italiana. Una nave progettata per la battaglia, ma che in questo caso aveva il compito di trasportare questi materiali, si pensa per future costruzioni. Non è questo però il reperto di maggiore interesse, perché gli esperti incaricati hanno recuperato una curiosa bottiglia, o più un boccale, noto come “Bellarmino”. Si tratta di un particolarissimo manufatto che ha a che fare addirittura con…le streghe!
La storia del naufragio della Klein Hollandia
Identificata dal momento del ritrovamento come una nave olandese, la Klein Hollandia o meglio quel che ne rimane, è stata a lungo studiata nella sua complessa struttura. Ben 31 sono i cannoni recuperati che ne hanno consentito la precisa datazione al 1600, e di darle finalmente un’identità.
Un’imbarcazione appartenente all’Ammiragliato di Rotterdam, risalente all’incirca al 1656. Come è finita sui fondali con tutto quel prezioso carico? A quanto pare durante il viaggio la Klein Hollandia, che aveva l’incarico di scortare la flotta di Smirne, venne attaccata da alcune imbarcazioni inglesi. La battaglia avvenne nei pressi dell’Isola di Wight e a guidare l’offensiva inglese era l’ammiraglio Holmes.
Gli inglesi ebbero la meglio e uccisero anche il comandante Jan Van Nes, causando però anche il naufragio della nave. Questo avvenne il 23 marzo 1672. Due settimane dopo scoppiò il conflitto noto come “terza guerra anglo-olandese”.
A cosa serviva il misterioso boccale del ‘600 recuperato?
Torniamo però all’interessante reperto recuperato. Il boccale o vaso “Bellarmino”. Un nome curioso che trae origine da una persona specifica.
Roberto Bellarmino fu un teologo, cardinale e scrittore italiano, che visse tra il 1542 ed il 1621. Religioso appartenente all’ordine dei Gesuiti è principalmente ricordato per essere stato uno dei più strenui oppositori del Protestantesimo. La sua figura è strettamente legata a quelle di Giordano Bruno e Galileo Galilei. Sarebbe forse meglio dire che ebbe un ruolo abbastanza importante nei processi di entrambi, che portarono come ben sappiamo ad esiti infausti.
Un boccale a suo nome è dunque un omaggio? Si potrebbe dire assolutamente no, poiché la forma del vaso è particolarmente grottesca, rappresenta una forma umana, solitamente un uomo grasso il cui volto si trova sul collo della bottiglia. Nasceva come contenitore per vino e birra soprattutto in Germania. Di facile reperibilità durante il Medioevo nelle taverne, era inizialmente noto come Bartmann Jug, si diffuse poi anche in Inghilterra e nella seconda metà del ‘600 prese appunto il nome Bellarmino.
Ma che cosa c’entra un contenitore per la birra che beffeggiava un cardinale, con le streghe? Ebbene molti consideravano questi oggetti degli ottimi alleati per scacciare il “malocchio”, credenza popolare che come sappiamo è antichissima. Il Bellarmino in pratica attirava e bloccava l’influenza negativa e per questo si collocava all’ingresso delle case o nei pressi dei camini.
Ben presto gli usi attorno al boccale divennero materiale stregonesco perché all’interno come rito propiziatorio si inserivano capelli, o altri materiali organici di chi dovevano proteggere, spesso uniti a dei liquidi. Vino, acqua di mare, in casi estremi anche urina, insieme ad alcune erbe.
Sarà così anche per il boccale del ‘600 della Klein Hollandia? Lo scopriremo sicuramente in futuro.
Il relitto si trova attualmente sotto il patrocinio della Historic England, che si è occupata fino ad oggi di tutte le ricerche ed analisi necessarie.