Scoperta sott’acqua in Norvegia stupisce gli archeologi: dalle profondità del lago, un reperto vecchio di 700 anni.
Nella terra dei Vichinghi i ricercatori hanno rinvenuto un reperto dal valore storico inestimabile. Potrebbe trattarsi di una prova che documenti uno dei naufragi del passato tra i più remoti mai registrati. In attesa di dati più precisi, ecco ciò che è stato scoperto dopo un lavoro di ricerca iniziato poche settimane fa.
Scoperta sott’acqua in Norvegia a 400 metri di profondità: racconta un naufragio
In Norvegia nei fondali del lago Mjøsa, a pochi chilometri dalla capitale Oslo, gli archeologi marini si sono imbattuti in un relitto mai visto prima, a circa 400 metri di profondità. Purtroppo al momento, a causa del meteo avverso, non sono ancora riusciti a vedere da vicino i resti.
Tuttavia, la tecnologia sonar ha permesso loro di avere un’immagine acustica ben precisa della nave in questione.
Il luogo della scoperta, il lago Mjøsa, è già da tempo oggetto di studio degli studiosi i quali stanno cercando di mappare la sua area. Questo perché in epoca vichinga il lago è stato un importante centro commerciale e le sue acque potrebbero quindi custodire reperti dal grande valore.
È proprio durante una di queste esplorazioni che durante i giorni scorsi gli archeologi marini, a bordo del sottomarino Hugin del Norwegian Defence Research Establishment, hanno intravisto grazie a un sonar il relitto di una nave.
Il ritrovamento di una nave di 700 anni fa
Secondo gli studi condotti dall’archeologo Øyvind Ødegård, professore dell’Università Norvegese di Scienza e Tecnologia, si tratterebbe di una nave tra le più antiche mai ritrovate in Norvegia, databile in un periodo di tempo che si aggira attorno ai 700 anni fa almeno.
Le immagini acustiche fornite dal sonar hanno riportato una nave il cui scafo dovrebbe avere una lunghezza di 10 metri, caratterizzato da un albero e una vela quadrata. Sarebbe molto simile a una nave vichinga se non per il fatto che i vichinghi erano soliti costruire il timone centrale sulla parte destra dello scafo.
Tuttavia ci sono altri elementi che rimanderebbero a un’imbarcazione costruita dagli antichi popoli nordici: la barca “clinker”.
Per millenni, infatti, i popoli nordici hanno costruito questa tipologia di barca utilizzando antiche tecniche: assi sottili sovrapposte fissate a una spina dorsale che rendono la nave più leggera, forte e veloce.
In attesa di un incontro ravvicinato nel 2023
Se sappiamo qualcosa sulla sua possibile origine, nulla invece ci dà notizie sul suo scopo. Non si sa cosa la nave trasportasse al suo interno, se ci siano ancora tracce del suo carico e di che genere.
Per scoprirne di più possiamo solo attendere il momento in cui gli archeologi potranno finalmente fare un sopralluogo più da vicino nel 2023.
Il fatto che la nave sia stata trovata in un lago di acqua dolce, hanno rassicurato gli esperti, non metterà a repentaglio la sua struttura. Il legno infatti, a differenza del metallo che può arrugginirsi in poco tempo, rimane intatto.