Scoperta nei fondali del Canale di Sicilia: risale alla Seconda Guerra Mondiale

Una svolta in un’indagine in corso da diverso tempo: una scoperta nei fondali del Canale di Sicilia che risale all’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Sapete di che si tratta? Scopriamolo?

Scoperta nei fondali del Canale di Sicilia
Scoperta nei fondali del Canale di Sicilia- viaggi.nanopress.it

In questo frizzante 2023 ricco di scoperte storiche ed archeologiche, non tutto è sempre riconducibile all’antica Roma. Se le ultime notizie di ritrovamenti straordinari hanno infatti sempre a che fare con l’antichità, questa volta dei reperti sorprendenti arrivano da epoche più recenti. La notizia è di questi giorni, ma non è del tutto inaspettata, perché gli studiosi incaricati ipotizzavano la presenza di quanto rilevato già da tempo e a restituirla è il fondale che copre da Capo Feto a Capo Bon. Vediamo insieme cosa è accaduto.

Una scoperta nel Canale di Sicilia che risale alla Seconda Guerra Mondiale

Innanzitutto una premessa. Nell’area interessata da questo incredibile rinvenimento, sono in corso dal 2021 alcune indagini territoriali. Se ne occupa Renexia, una società impegnata nello sviluppo di energie rinnovabili attraverso la realizzazione di strutture quali parchi eolici ed impianti fotovoltaici.

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Scoperta nei fondali del canale di Sicilia – viaggi.nanopress.it

Nell’ambito di queste progettazioni nel Canale di Sicilia è in corso una campagna di rilievi oceanografici, che dovrebbero portare in futuro alla costruzione di un parco eolico nel Mediterraneo, denominato Med Wind.

Ebbene l’esplorazione dei fondali ha portato in questi giorni alla scoperta di due relitti incredibili. Si tratta dei resti di due aerei della Seconda Guerra Mondiale. Gli scienziati impegnati nelle operazioni, sulla base di alcuni dati ne avevamo ipotizzato la presenza da diverso tempo, ma non ne avevano avuto certezza fino ad ora.

Il ritrovamento di due aerei militari

L’individuazione è avvenuta inizialmente tramite alcuni mezzi controllati a distanza. Si tratta di due aerei militari precipitati nel corso del conflitto mondiale. Il primo è un Messerschmitt ME 210 appartenente alla compagnia Luftwaffe. Su uno dei lati è immediatamente visibile il simbolo di una svastica.

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Aereo Messerschmitt – viaggi.nanopress.it

Il secondo è un aereo denominato “fighter bomber” di proprietà della della US NAVY. Gli esperti ipotizzano sia catalogabile come un “Helldiver” o “Corsair”.

Non è tutto però, perché le attività di esplorazione lasciano emergere anche alti oggetti interessanti come alcuni relitti di un sottomarino, di navi mercantili ed anche un giroscopio. L’individuazione è avvenuta a ben 700 metri di profondità.

Fino ad ora niente di quanto emerso farebbe pensare ad un’area che potrebbe rivelarsi di valore archeologico, né sono emersi ulteriori reperti di epoche precedenti. Quello che i mezzi sottomarini di Renexia hanno però evidenziato è altro.

Ovvero lo stato generale del fondale marino, giudicato in tremendo stato di inquinamento. Resti di involucri in plastica, lattine, rifiuti di vario genere in quantità definite preoccupanti e che rischiano di compromettere l’ecosistema di questa zona.

La scoperta nei fondali del canale di Sicilia, come proseguiranno le ricerche

Come proseguiranno le indagini ora che ad emergere sono questi due importanti relitti? In realtà secondo Renexia la campagna preventiva da canto loro è conclusa. Le autorità messe al corrente della presenza dei reperti militari non intendono procedere in alcun modo. Sembra che valutarne il recupero sia considerata al momento un’operazione davvero troppo costosa.

La società Renexia dal momento dell’inizio delle ispezioni ha tenuto sotto controllo 800 chilometri quadrati nei fondali del canali di Sicilia, grazie anche alla collaborazione della Marina Militare Italiana.  A prescindere dal parco eolico, i dati raccolti verranno comunque messi a disposizione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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Aereo Us Navy – viaggi.nanopress.it

Il primo parco eolico floating, cioè costituito di turbine eoliche montate su una piattaforma galleggiante, potrebbe vedere la luce nel 2026. Si chiamerà Med Wind e nelle intenzioni di Renexia potrebbe arrivare a fornire energia a circa 3,4 milioni di famiglie grazie alla produzione di 9TWh di energia. Innovativo è il modo in cui verrà realizzato: non sarà necessario trivellare il fondale perché ci si servirà di un sistema di ancoraggio non invasivo.

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