Scoperta inverosimile avvenuta in Italia: cosa svelano i papiri di Ercolano

Una svolta incredibile in qualcosa che si cerca da tempo, grazie ai leggendari papiri di Ercolano. Di che si tratta? Scopriamolo insieme.

Papiri di Ercolano
Papiri di Ercolano – viaggi.nanopress.it

A volte si dice che la soluzione di un problema si trova proprio sotto i nostri occhi. Una lezione che storici e studiosi di archeologi hanno imparato bene a loro spese lungo tutti questi anni per via delle scoperte portate a termine grazie ad indizi già in loro possesso. Così sempre più spesso sono ormai abituati ad esaminare allo sfinimento reperti e luoghi nella speranza di ritrovarvi cose che potrebbero essergli sfuggite.

I papiri di Ercolano svelano un segreto

In questi giorni a far un gran parlare di sé è una scoperta portata a termine grazie a qualcosa di molto noto. I papiri di Ercolano. Si tratta di una serie appunto di 1800 papiri rinvenuti ormai nel 1752 durante gli scavi nella villa dei Papiri appunto nella zona di Ercolano, che però sono in parte andati carbonizzati nell’eruzione del Vesuvio del 1979.

Si tratta di un reperto preziosissimo contenente perlopiù testi filosofici in greco, soprattutto di stampo epicureo e curati da Filodemo di Gadara. Quelli ancora integri si trovano all’interno della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III nel Palazzo Reale di Napoli.

La loro scoperta avvenne quasi per caso così come per caso è avvenuta la scoperta della Villa, durante alcuni scavi archeologici e ancora oggi secondo molti infatti, potrebbe non essere ancora stata rinvenuta una parte della villa ancora nascosta.

A studiare attentamente i papiri in passato anche Wilhelm Crönert, nelle sue opere Quaestiones Herculanenses. Ed oggi si torna a parlare di loro perché pare che grazie a delle nuove tecnologie, che operano attraverso un sistema di scansioni laser, si stia riuscendo a decifrare il contenuto dei papiri ormai carbonizzati.

Rivelando una informazione incredibile ed unica: l’ubicazione della tomba di Platone.

La tomba di Platone

Un’intuizione che se confermata rappresenterebbe una svolta incredibile. Ad occuparsi di questo studio è un progetto di ricerca dell’Università di Pisa, che ad oggi è riuscito ad analizzare ben il 30% del materiale bruciato. E analizzandone attentamente il contenuto si possono leggere alcuni passi scritti da Filodemo di Gadara.

Ebbene pare sia proprio lui a descrivere dove si trova la tomba del filosofo Platone. Un luogo che forse sarebbe anche stato facile immaginare pensando alla vista dell’uomo, perché a lui molto caro. Gadara lo descrive come una parte privata dei giardini dell’Accademia di Atene, la scuola che proprio Platone fondò.

Insomma una scoperta epocale che senza l’impiego della tecnologia di tomografia non sarebbe stata possibile. E che dimostra come accade anche nel più recente studio sulle piramidi, come la tecnologia possa agire senza danneggiare i preziosi materiali e reperti a nostra disposizione. Lo studio dei papiri ha permesso secondo gli studiosi di rivedere anche quello che sapevamo fino ad oggi sulla vita di Platone. Ad esempio si credeva fosse stato venduto come schiavo, ma forse ora bisognerà mettere in discussione anche questa informazione.

un papiro carbonizzato
Un papiro carbonizzato – viaggi.nanopress.it

Naturalmente per avere conferma di quanto scoperto ci vorranno mesi, se non anni perché ci troviamo solo all’inizio. Però si è già sulla buona strada e pare così evidente che i testi non nascondano solo informazioni su Platone, ma anche su fatti storici e sull’evoluzione di alcune discipline, prima tra tutte la filosofia greca. Intanto si inizierà cercando di confermare quanto già ricavato. Cercando conferma della sepoltura di Platone.

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