Una scoperta fatta a 14 metri di profondità potrebbe riportare alla luce un pezzo di storia italiana. Di cosa si tratta esattamente?
Mari e oceani del mondo custodiscono nei loro fondali tanti oggetti preziosi che risalgono a diverse epoche della storia umana.
Navi antiche e moderne, aerei, tesori di inestimabile valore artistico, monete d’oro delle navi di pirati affondate e tanto altro.
Se tutte le navi esistenti al mondo dovesse iniziare a scandagliare tutti i fondali marini e oceanici per recuperare quanto contenuto, impiegherebbero secoli prima di completare il lavoro.
Essendo una “mission impossible”, bisogna accontentarsi dei ritrovamenti fortuiti e casuali, come quello avvenuto qualche settimana fa di fronte alle acque del porto di Ravenna.
A 14 metri di profondità è stato avvistato un “oggetto non identificato”. No, non si tratta di un UFO ma di ben altro.
Lo hanno scoperto il 19 gennaio gli ingegneri che hanno trivellato il fondo marino del porto canale di Ravenna. Cos’è? La società che è stata incaricata dall’Autorità Marittima sta cercando di scoprirlo.
A 14 metri di profondità c’è il mistero
La Capitaneria di Porto, intanto, ha emesso un’ordinanza che vieta di navigare nell’area interessata e limita alle navi il pescaggio a 10,5 metri.
Date le dimensioni stimate dell’oggetto che si trova sul fondale del mare, che è di 20 metri, potrebbe essere un relitto. In modo particolare, il pensiero va a un aereo che, con tutta probabilità, è stato abbattuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
In tal senso, sono vari gli episodi di guerra che citano l’abbattimento di bombardieri al largo di Ravenna, maggiormente negli ultimi anni del conflitto.
Ma per ora, questa è solo un’ipotesi avanzata dagli ingegneri di Ravenna, che la ritengono piuttosto probabile.
Sono necessari test subacquei per confermarlo. Infatti, sono attualmente in corso diverse indagini tramite attrezzature per i rilievi strumentali volte a indagare sulla questione e stabilire poi come agire.
Verrà recuperato ciò che si trova a 14 metri di profondità?
Dove si trova esattamente il punto che è sotto indagine? Un poco fuori dalle dighe foranee.
Come detto in precedenza, la Guardia Costiera ha vietato alle imbarcazioni di navigare intorno alla zona almeno fino alla metà di questo mese di febbraio.
La zona del mare interdetta ha un raggio di 200 metri e gira intorno all’oggetto ancora non identificato.
Quindi, oltre a transitare non si potrà ancorare l’imbarcazione e neanche sostare. Il divieto è per le unità navali con un pescaggio maggiore a 10,5 metri.
Solo i tecnici dell’azienda che operano sul moto-battello attrezzato per questo tipo di operazioni sono autorizzati ad operare nelle acque in cui il fondale è sotto indagine.
I tecnici lavoreranno con l’aiuto di un veicolo sottomarino telecomandato (ROV) e con l’appoggio di vari operatori subacquei.
A quanto pare, l’ordinanza da parte della Capitaneria di Porto non sta creando alla navigazione commerciale alcun problema.
Una volta localizzato definitivamente l’oggetto sottomarino, bisogna soltanto capire se e come si cercherà di riportarlo in superficie.
Altra operazione in atto nelle acque del porto di Ravenna
Quella sopra descritta non è certamente l’unica ispezione subacquea che interessa attualmente il porto di Ravenna.
In effetti, l’azienda che è proprietaria del peschereccio che è affondato lo scorso anno a ottobre a largo di Ravenna ha chiesto alla Capitaneria di Porto di poter ispezionare l’imbarcazione, che si trova riversa sul fondo marino.
Quindi, in questi giorni frenetici, tra il relitto che si trova a 14 metri di profondità e quest’altro, le operazioni nelle acque antistanti Ravenna sono frenetiche.
Tutte le operazioni di rilievo subacqueo avverranno attraverso mezzi filoguidati.
Anche per questo altro caso, la Capitaneria di Porto ha vietato la navigazione all’interno della zona, la quale è situata parecchio più a largo rispetto a quella in cui, con tutta probabilità, a 14 metri di profondità giace il relitto di un aereo della Seconda Guerra Mondiale.