Gli scontri fra Thailandia e Cambogia hanno provocato l’uccisione di 6 militari: il conflitto è nato perchè i due Paesi si contendono un antico luogo di culto situato al confine tra i due stati. la tensione cresce nel Sud Est Asiatico e gli eserciti cambogiano e tailandese stanno combattendo tra di loro.
Gli scontri sono ricominciati sabato scorso, il giorno prima di Pasqua, dopo che venerdì 6 soldati sono morti a causa dei colpi di artiglieria che i militari si stanno scambiando nella giungla, attorno al Tempio di Ta Krabey, pomo della discordia tra Cambogia e Thailandia e rivendicato da entrambi i Paesi.
Si tratta di una zona situata lungo il confine, nella provincia di Oddar Meanchey, a 200 chilometri dal tempio di Preah Vihear, che a febbraio era già stato teatro di scontri pressochè quotidiani.
Sono migliaia i civili che hanno dovuto evacuare la zona: secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’esercito thailandese, il colonnello Prawit Hookaew, si sta negoziando per fermare i combattimenti. Sembra che sia stato proprio l’esercito thailandese ad aprire il fuoco per primo, a cui l’esercito cambogiano ha risposto subito passando al contrattacco, anche se in realtà la responsabilità di chi sia stato il primo a iniziare i combattimenti viene continuamente rimbalzata tra i due eserciti.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha esortato Thailandia e Cambogia a mantenere il massimo autocontrollo, adottando immediatamente le misure necessarie per il cessate il fuoco, trovando una soluzione permanente che passi attraverso il dialogo e non le armi.
Dopo le alluvioni in Thailandia che avevano bloccato il sud del Paese rendendo irraggiungibile l’isola di Koh Samui, tocca ora alla parte orientale fare i conti non con altre calamità naturali, ma con l’esercito cambogiano.