Scavano una tomba ed emerge qualcosa di incredibile. Che ora viene restituito nelle mani dei cittadini. Scopriamo di che si tratta.
Nonostante ormai da anni, in tutto il mondo siano stati recuperati reperti di ogni sorta, ancora oggi gli archeologi riescono a stupirsi di quanto ancora la nostra antica storia possa offrire. Non parliamo poi di quello che il territorio italiano ha ancora da regalare.Tra antiche tombe, reperti di epoca romana, resti di edifici antichissimi, gli studiosi hanno davvero il loro bel da fare. In questi giorni si parla molto di una scoperta che è ora pronta per svelarsi ai pubblici cittadini. Di che si tratta?
Scavano una tomba e trovano qualcosa di sorprendente
Quando parliamo di grandi scoperte, ci viene istintivo pensare alla nostra capitale. Non sbagliamo in questo caso perché è proprio a Roma che si parla molto in questi giorni di una scoperta risalente a diverso tempo fa, ma tornata alla ribalta e pronta a mostrarsi al pubblico.
Scavano una tomba e trovano qualcosa di sorprendente, ma cosa? Questa storia risale al 1991. Parliamo di una tomba, identificata con il numero 359, recuperata e ancora intatta, senza farle alcun altro tipo di rilievo, portata e conservata all’interno dei magazzini del Museo Nazionale Romano.
Perché? per preservarne la fragilità, considerata l’età, in attesa di poterla un giorno restaurare. Si tratta di un reperto funebre recuperato nella Necropoli di Castel di Decima.
Si tratta di una zona appartenente all’area nota come Agro Romano, praticamente fuori dal Grande Raccordo Anulare e vicino alla città di Pomezia. Qui negli anni sono stati recuperati diversi siti storici, come un intero centro abitato ed anche una necropoli. Opinione comune che qui in epoca romana ci fosse una ricca attività agricola. Almeno finché nel IV secolo non avvenne un abbandono progressivo.
Conservare la tomba recuperata qui nel Museo Nazionale Romano era la scelta giusta: questa sede conserva difatti molti corredi funerari. Diversi sono assai ricchi, provenienti anche dalla zona Laurentina. Si tratta di reperti tutti collocabili tra il VIII ed il VII secolo a.C. In questo senso le istituzioni sono impegnate nella conservazione e studio di questo incredibile patrimonio.
Tra questi ovviamente anche la tomba 359, che solo adesso dopo moltissimi anni, può svelare al pubblico il suo incredibile contenuto, al punto che sarà anche oggetto di una mostra.
La fanciulla nata con Roma, il contenuto della tomba antichissima
Ci sono voluti 30 lunghi anni prima che la tomba potesse essere studiata. Accade oggi grazie alla Fondazione Paola Droghetti Onlus, che in collaborazione con l’Istituto centrale per il restauro, ha istituito una borsa di studio per Carla Torrisi, giovane restauratrice, che proprio da questo istituto proviene.
La Dottoressa Torrisi insieme ad alcune restauratrici ed archeologi del Museo Nazionale Romano, ha potuto così procedere ad approfondito scavo e successivo restauro della tomba. All’interno le spoglie di una giovane, probabilmente morta tra 18 e 24 anni. Ma nata secondo gli esperti nel 753 a.C. dunque durante la fondazione della capitale.
Proprio per questo motivo è stata ribattezzata la fanciulla nata con Roma. Il lavoro di recupero del suo sepolcro è stato davvero enorme ed incredibile. L’equipe all’interno ha recuperato bene 120 oggetti. Il corpo della fanciulla si trovava all’interno di un tronco di quercia. Sepolti con lei dei gioielli incredibili, in bronzo ed argento. Tra i più notevoli alcuni pendenti, una collana con forme di animali ed umane, alcuni anelli. E ancora delle fibule di ambra e accessori per capelli.
Per accompagnarla nell’aldilà anche un intero servizio da banchetto, composto di spiedi per la carne, coltelli e dei vasi in ceramica e bronzo. Secondo gli esperti si tratta di oggetti alcuni prodotti a Roma, altri di presumibile origine etrusca, forse di Tarquinia. Diverso il discorso per i vasi e l’ambra. I primi potrebbero provenire dalla Campania, l’ambra da più lontano, addirittura dal Mar Baltico.
La mostra dedicata alla tomba dal contenuto soprendente
Per gli enti coinvolti questo è un ritrovamento davvero eccezionale. Permette anche di avere una panoramica diversa sulla fondazione di Roma e sui suoi scambi. Dopo il restauro si è scelto comunque di lasciare gli oggetti all’interno del sepolcro, così come erano stati trovati.
Ora finalmente questo incredibile tesoro è pronto a mostrarsi al grande pubblico. Per questa occasione è stata organizzata una mostra, aperta ufficialmente il 14 giugno. Allestita nell’aula XI bis delle Terme di Diocleziano, mostra il contenuto della tomba della Fanciulla di Roma e molto altro.
Nell’esposizione sono compresi anche altri reperti appartenenti alla collezione del Museo Nazionale Romano. Una bella occasione di fare un tuffo nella storia, che sarà disponibile fino al 3 settembre prossimo. Si potrà accedere dal martedì alla domenica dalle ore 9:30 alle ore 19:00.
Per chi volesse approfondire questa incredibile impresa, esiste anche un volume dedicato, presentato in occasione dell’apertura della mostra. “La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 369 da Castel di Decima. Studi e restauro” è curato dalla Direttrice della Scuola di Alta Formazione ICR, Francesca Capanna, insieme al direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger.