Scavano fino a quando non fanno una clamorosa scoperta: cosa è stato trovato

Una clamorosa scoperta avvenuta quasi per caso, nell’ambito di alcuni scavi in Israele. La notizia è di pochi giorni fa, scopriamo insieme di cosa si tratta.

Scavi relativi alla scoperta
Scavi relativi alla scoperta – viaggi.nanopress.it

Stavano conducendo degli scavi nella città di Megiddo, in Israele, gli archeologi che scavando si sono imbattuti in qualcosa di sensazionale. Nota per essere stata una città stato assai importante, è attualmente una fucina di reperti storici antichissimi. Abitata fino al 500 a.C. Megiddo è sede di importanti ricerche fin dal 1903 con alterne fortune.

Tra i rinvenimenti del luogo, un’antica chiesa e un edificio ritenuto essere una scuderia. Ebbene è nell’ambito di alcuni scavi all’interno di una tomba, che il team di ricerca si è imbattuto in qualcosa di davvero molto interessante.

Una clamorosa scoperta dall’età del bronzo

A raccontare nei dettagli per la prima volta di quanto accaduto a Megiddo è la rivista di settore Plos One, che ha riportato le dichiarazioni del team di ricerca della Brown University.

La tomba su cui il team stava lavorando risale ad almeno 3000 anni fa. Al suo interno gli archeologi hanno rinvenuto i resti di due fratelli vissuti nell’età del bronzo, che erano stati sepolti insieme. Non sembrerebbe una scoperta così straordinaria, se non fosse per quello che uno dei due scheletri presentava.

I fratelli di Megiddo

Esaminando attentamente i due crani, il team ha immediatamente notato che uno dei due presentava un foro. Segno inequivocabile che l’uomo avesse subito una trapanazione. Successivamente il ritrovamento anche di due pezzi di osso staccatisi dal cranio, suggerisce che l’uomo sia morto subito dopo l’intervento.

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Cranio ritrovato a Megiddo – viaggi.nanopress.it

Secondo le dichiarazioni di Rachel Kalisher, una degli autori dello studio della Brown University, i due scheletri appartengono a due fratelli, vissuti con grande probabilità tra il 1550 ed il 1450 a.C. di età compresa approssimativamente tra i 20 e i 40 anni.

Le dichiarazioni del team di ricerca

Dal momento della scoperta gli studiosi hanno potuto fare numerosi progressi. Innanzitutto appurare che entrambi i fratelli soffrivano di diverse patologie. I resti dell’uomo oggetto di craniotomia presentano lesioni che fanno pensare ad una importante malattia infettiva, forse la lebbra?

La pratica di trapanazione al cranio non era così rara in antichità, ma in quelle zone ad oggi ne sono state trovate rarissime testimonianze. In ogni caso resta ancora da appurare come mai si sia resa indispensabile in questo caso.

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Cranio oggetto di trapanazione – viaggi.nanopress.it

Il foro al cervello veniva praticato infatti in caso di attacchi di epilessia, o per curare accumuli di sangue causati da lesioni. L’ipotesi fatta dagli scienziati è anche che l’operazione si sia resa necessaria in seguito a gravi complicazioni della patologia da cui era affetto. Resta da formulare un’anamnesi più precisa del fratello.

Possibile che fossero predisposti ad avere le stesse malattie – ha dichiarato Rachel Kalisher – o forse uno ha contratto l’infezione successivamente, magari vivevano nella stessa abitazione“.

L’importanza della clamorosa scoperta

Quanto ritrovato è chiaramente di grande importanza per lo studio del trattamento delle malattie dell’epoca. Potrebbe anche rivelare qualcosa in più sulle tecniche chirurgiche conosciute in quelle zone durante quegli anni.

Intanto grazie ai materiali rinvenuti insieme ai due scheletri, gli archeologi della Brown University hanno potuto fare delle prime ipotesi sulla storia dei due fratelli. Sono stati infatti sepolti con suppellettili e ceramiche di grande valore e la zona in cui si trova la tomba è in un’area ritenuta molto elitaria.

Questo suggerisce una provenienza “aristocratica” dei due, forse addirittura appartenenti ad una famiglia reale dell’epoca. A supporto di questa tesi il fatto che forse operazioni così delicate venissero effettuate solo su membri della società particolarmente facoltosi, in grado di potersi permettere cure mediche specifiche.

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Sito archeologico di Megiddo

Megiddo secondo le ricostruzioni fu comunque una città molto ricca, controllando una delle più antiche vie commerciali di Egitto e Mesopotamia. La sua importanza storica e religiosa è tale da indicarla, stando alle interpretazioni della Bibbia, come il luogo in cui avverrà lo scontro finale tra bene e male e successivamente il Giudizio Universale.

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