Era in procinto di costruire una villetta quando – ad un certo punto – alla luce viene un tesoro di epoca romana: di cosa si tratta.
Nella Francia meridionale, è venuta alla luce una scoperta incredibile: si stava – infatti – sondando il terreno per capire come muoversi, al fine di costruire una villetta ad uso familiare, quando, ad un certo punto, è emerso un tesoro di epoca romana. Un rinvenimento – poi – spiegato dagli archeologi che sono intervenuti sul posto. Scopriamo, dunque, insieme di cosa si tratta.
Tesoro di epoca romana emerso durante la costruzione di una villetta
Realizzata un’importante scoperta di epoca romana, mentre si studiava il terreno al fine di realizzare una villetta unifamiliare.
Nei fatti, dunque, è stata rinvenuta una struttura che risale all’Alto impero romano e al periodo Tardo Antico. Un rinvenimento molto importante, effettuato – nello specifico – ad Opilias, un comune di 5.300 anime, ubicato nel dipartimento della Drôme, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
Gli archeologi dell’INRAP, ossia l’Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive, hanno affermato che la struttura, nei fatti, rappresenta un altoforno che – in epoca romana – era utilizzato per la produzione di calce. Si tratta, dunque, di un’importante scoperta in relazione anche al fatto che la stessa struttura è conservata in maniera eccellente.
Come funzionava l’altoforno
L’altoforno scoperto nella Francia meridionale, dunque, è caratterizzato da una camera circolare di riscaldamento della misura di 4 metri di diametro.
Inoltre, tale fornace è dotata anche di alcune pareti ed attrezzi, con i quali fu, per l’appunto, realizzata al tempo. Il forno, inoltre, ha una profondità stimata di 2,70 metri. Secondo quanto affermano gli archeologi, dunque, tale fornace fu realizzata direttamente all’interno della roccia calcarea.
I lavoratori, quindi, al tempo, cavavano grandi banchi di questo materiale roccioso per poi trasportare le rocce all’interno del forno per procedere alla cottura, cottura, il processo mediante il quale, per l’appunto, avveniva la produzione della calce, realizzata in questa fornace, che poteva raggiungere anche i 1000 °C. Temperatura che, nei fatti, poteva anche mantenere per i giorni a seguire.
La calce prodotta, dunque, in seguito era prelevata attraverso un sistema di scivoli di scarico e unita poi alla sabbia, alle polveri di rocce vulcaniche, ma anche ai ciottoli, in modo da creare il calcestruzzo.
Un sistema, dunque, progettato in maniera precisa è strutturata, che permetteva – dunque – agli antichi Romani di produrre questo importante prodotto che serviva – nei fatti – per la costruzione di abitazioni, ma anche per strutture religiose e per altre finalità che erano strettamente connesse alla vita quotidiana e, in generale, alla società del tempo.