Sai che paghi una tassa “sul rumore” nei tuoi biglietti aerei? Ecco cos’è

Il costo dei biglietti è sempre più caro, complice anche questa addizionale comunale.

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Sai cos’è la “tassa sul rumore”? L’addizionale comunale fa discutere viaggiatori e il comparto aeroportuale -viaggi.nanopress.it

 

Viaggiare in aereo sta diventando sempre più difficile per i costi. Se alcuni sono legittimati per usufruire del servizio, altri sono a carico del passeggero anche se questo spesso non è a conoscenza. È il caso per esempio delle addizionali comunali sui diritti d’imbarco. La norma prevede una tassa che nel corso degli anni è maggiorata notevolmente, andando a pesare poi sul costo complessivo dei biglietti. Vediamo nello specifico in costa consiste.

Cos’è la tassa sui diritti d’imbarco?

Istituita nel 2004 con la Legge Finanziaria, la cosiddetta “addizionale comunale sui diritti di imbarco rappresenta una tassa spesso ignota ai viaggiatori ma che negli ultimi anni ha subito un sensibile aumento. Se nel 2004 si attestava a 1 euro, oggi invece è arrivata fino a 3,50, comportando un incremento del 32% dei prezzi sulle rotte intra-europee. Secondo il Corriere della Sera e gli ultimi dati Eurostat, a marzo 2024 l’aumento di questa addizionale contribuisce anche a un rialzo del 20% sui prezzi dei biglietti.

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La tassa, introdotta nel 2004, ha subito degli incrementi cospicui negli anni, pesando sul costo del biglietto -viaggi.nanopress.it

 

Per chi non la conoscesse, si tratta a tutti gli effetti di una “tassa sul rumore”: i passeggeri, versando questa addizionale, è come se versassero un rimborso per il fastidio del trasporto aereo ai Comuni che sono attraversati dalle rotte degli aerei.

A quanto ammonta la tassa sul rumore?

La particolarità di questo dazio è che tende a variare di Comune in Comune. Per esempio Trieste ha decretato di abolirla totalmente dal 1° gennaio 2024, così chi parte dall’aeroporto friulano non sarà più obbligato a pagarla. Una scelta che, ovviamente, ha comportato dei benefici anche per diverse compagnie aeree. In primis Ryanair, che non a caso ha deciso di sviluppare un suo scalo proprio a Trieste, favorendo economicamente i passeggeri che decidessero di imbarcarsi da qui.

Gli incrementi comunali per ogni volo in partenza, infatti, sono ripartiti in questo modo:

  • 7,50 euro da Fiumicino e Ciampino
  • 8,50 euro da Napoli
  • 9 euro da Venezia (la più cara)
  • 6,50 per tutti gli altri scali

La situazione non è sfuggita comunque ad Assaeroporti, che da tempo si batte perché l’addizionale sia ridotta, a beneficio dei passeggeri così come del comparto aereo: con l’abbattimento o la diminuzione di questa tassa, anche le tariffe dei biglietti potrebbero scendere.

È ciò che sostiene l’associazione di categoria, che in una lettera al Parlamento ha infatti proposto una modifica della normativa “su tutti gli scali a 2,5 euro per passeggero in partenza, nell’arco di 5 anni, destinando 1,5 euro al Fondo del Trasporto Aereo e 1 euro ai Comuni aeroportuali“.

 

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