Gli studiosi hanno trovato una tomba risalente a 2000 anni fa, il cui contenuto li ha letteralmente spiazzati: cosa hanno rinvenuto.
Ritrovata una tomba di ben 2000 anni fa nella quale è stato effettuato un ritrovamento eccezionale che ha lasciato gli studiosi davvero a bocca aperta. Si tratta, in effetti, di un evento molto importante, che ha permesso di portare alla luce un oggetto molto interessante dal punto di vista archeologico, storico e culturale. Scopriamo, dunque, insieme cosa è stato ritrovato al suo interno.
Ritrovata una tomba di 2000 anni fa
Gli studiosi hanno effettuato una scoperta straordinaria. infatti, è stata ritrovata una tomba antica e risalente a più di 2000 anni fa, al cui interno è presente un’urna contenente il vino più antico di tutti i tempi.
Certamente, non si può bere questo tipo di bevanda, però sicuramente è denotata da una valenza storico-archeologica davvero interessante, visto e considerato che può fornire molte informazioni in merito al periodo storico in cui è stata realizzata.
Il ritrovamento, nello specifico, è stato effettuato in Spagna. Per l’antichità di cui il vino va portatore, dunque, rientra nella classifica dei guinness, in quanto bisogna anche considerare il fatto che il sepolcro – nel quale è stato rinvenuto – era, sostanzialmente, sconosciuto agli esperti e ai ricercatori. Nessuno, infatti, sapeva che si trovasse in quel posto.
Il vino ritrovato a Carmona
Il ritrovamento, ad ogni modo è stato fatto nel 2019 e nel corso del tempo sono state effettuate diverse analisi al fine di capire per bene la natura dello stesso rinvenimento.
Una famiglia di Carmona, in provincia di Siviglia, decise di effettuare dei lavori nella casa in cui viveva da tempo e, da quel preciso istante, tutto cambiò, in quanto gli stessi familiari si accorsero che vi era un locale sommerso proprio nella loro abitazione.
In quel momento, capirono che si trovavano di fronte ad un’importante scoperta archeologica che andava sicuramente segnalata alle autorità competenti. Per questo motivo, si misero in contatto con la Sovrintendenza, la quale – poi – fece partire i lavori di scavo con archeologi, storici ed esperti dell’Università di Córdoba.
Gli esperti poi confermarono che si trattavano i fatti di una tomba molto antica, nella quale furono poi trovati diversi suppellettili e oggetti, tra cui un’urna nella quale era contenuto il vino antico che si era mantenuto fino a quel momento e che aveva assunto un colore. Bruno Rossastro, quindi aveva anche una consistenza corposa e densa.
Secondo quanto hanno riferito gli scienziati, pare che all’inizio il vino non fosse rosso, bensì bianco, dettaglio fornito, nei fatti, dalla mancanza di acido siringico, che si forma per l’appunto nei vini rossi.