Una scoperta che ha lasciato tutti senza parole, un ritrovamento nel mare della Sardegna, ecco di che si tratta.
Noto per la bellezza che tutto il mondo ci invidia, il mare sardo non è solo una incredibile distesa di acque cristalline che bagnano spiagge dorate. Nella vicenda che raccontiamo oggi, quanto accaduto in questa regione ha a che fare con la storia. Un ritrovamento eccezionale, che ha lasciato senza parole gli stessi esperti intervenuti.
Non c’è dubbio: il 2023 è stato davvero un anno a dir poco eccezionale per le scoperte in campo archeologico. Tra passi in avanti in scavi già in atto e scoperte nuove di zecca, tra quello rinvenuto nel nostro paese e nel resto del mondo è assai incredibile.
Gli archeologi di tutto il mondo possono ritenersi soddisfatti. Colpo di coda di questo 2023 fortunato arriva in questo mese da una bellissima regione italiana, una che tutti ci invidiano. Parliamo infatti del mare della Sardegna, che a quanto pare custodiva un tesoro inaspettato.
Ci troviamo infatti ad Arzachena, dove in maniera del tutto casuale, è stato rinvenuto un cospicuo deposito di follis. Si tratta nientemeno che di antichissime monete di epoca romana. Un tipo di conio largamente utilizzato alla fine del III secolo.
La scoperta, di carattere assolutamente eccezionale, è avvenuta grazie ad una immersione di un comune cittadino. L’uomo, esperto di subacquea, aveva notato la presenza di alcuni oggetti di metallo lontano dalla costa. Allertate le autorità, il Nucleo archeologico subacqueo della Soprintendenza Archeologia di Sassari e Nuoro, in tandem con carabinieri e vigili del fuoco, ha proceduto immediatamente alle dovute verifiche.
A quanto pare si tratta di alcune monete di bronzo, tra le 30mila e le 50mila unità. Impressi sulle monete i volti di Costantino il Grande ed altri imperatori, il che farebbe pensare risalgano ad un periodo tra il 324 e il 340 d.C. Secondo gli esperti si tratterebbe di monete provenienti dalle zecche dell’impero attive in quel periodo.
Sebbene non sia ancora chiaro come le monete siano finite in questo fondale, l’ipotesi più accreditata è che siano rimaste lì in seguito ad un naufragio. Le autorità hanno motivo di pensare addirittura che il fondale potrebbe addirittura nascondere i resti di un relitto, dunque verranno condotte ulteriori indagini.
Intanto i primi commenti dal Ministero della Cultura ci fanno sapere che le monete sono in uno stato di conservazione considerato eccezionale. Definita dunque come la scoperta più importante degli ultimi anni, per quel che riguarda almeno questo tipo di reperti.
Luigi La Rocca, l’attuale responsabile della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, la definisce inoltre una scoperta fondamentale per quel che concerne i “reperti numismatici”. Pare infatti che l’ultima volta che è stato rinvenuto un reperto di questo tipo era il 2013. A Seaton in Inghilterra un uomo con un metal detector si imbatté in ben 22.888 follis.
Intanto le monete rinvenute ad Arzachena verranno accuratamente restaurate e conservate. Si procederà inoltre all’analisi dei frammenti di derivazione africana ritrovati insieme a loro.
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