I passeggeri di un volo aereo che abbia subito un ritardo di almeno tre ore dovrebbero aver diritto a un risarcimento. Questa sembra essere la posizione della Corte di Giustizia Europea sull’argomento. La questione della compensazione è dibattuta già da anni, con la forte opposizione delle compagnie aeree che hanno fatto muro contro le disposizioni che prevedono risarcimenti di alcun tipo per quanto riguarda i voli in ritardo.
Non esistono, infatti, vere e proprie leggi comunitarie in materia. Le uniche disposizioni ufficiali sui rimborsi riguardano quelle relative alla cancellazione di un volo o al negato imbarco per overbooking (quando cioè un passeggero si vede rifiutare l’imbarco perché sono stati venduti più biglietti dei posti disponibili): in quel caso i passeggeri ottengono un risarcimento o una compensazione pecunaria. Per quanto riguarda i ritardi, invece, ai passeggeri viene offerta solo assistenza: pasti e bevande, pernottamento in hotel qualora sia necessario e trasferimento in struttura, due chiamate telefoniche. Lo stesso tipo di assistenza è fornita anche nei due casi precedenti.
Le compagnie aeree si sono sempre battute contro la compensazione in caso di ritardo, ritenendo l’assistenza più che necessaria, poiché a differenza degli altri due casi non c’è un’effettiva perdita del volo che darebbe diritto al rimborso di un biglietto acquistato. Ma la Corte di Giustizia Europea ha sempre dimostrato di voler tutelare i diritti dei passeggeri, e in questo senso è diventata esemplare la sentenza del caso Sturgeon del novembre 2009, dove due differenti gruppi di passeggeri hanno subito un ritardo di oltre 22 ore. In quel caso scattò la compensazione, poiché la Corte stabilì che i passeggeri avevano subito dei pesanti disagi. La sentenza, come qualsiasi precedente, è comunque sottoposta a interpretazione e quindi da sola non vale a fare una norma.
L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea Yves Bot, però, ha espresso il suo parere in favore della compensazione per ritardi di almeno tre ore. I consigli degli avvocati generali non sono vincolanti, ma sono per lo più accettati dai giudici della Corte che, come abbiamo visto, si sono già espressi in merito. Bot sostiene che la compensazione si escluda solo nel caso che i ritardi avvengano per circostanze eccezionali, non dipendenti dai vettori (come ad esempio cause naturali). Bot , inoltre, risponde alle rimostranze delle compagnie che sostengono che una disposizione del genere graverebbe troppo sulle loro finanze: l’avvocato fa notare che solo lo 0,5% dei voli effettuano ritardi oltre le tre ore, e se si escludono le circostanze eccezionali, solo lo 0,15% darebbe diritto alla compensazione. Una decisione definitiva dei giudici è attesa per la fine del 2012: aspetteremo fiduciosi che la strada intrapresa sarà quella della tutela dei viaggiatori.
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