Ristruttura la cantina e chiama gli archeologi, è un tesoro dell’Antica Roma ed ecco di cosa si tratta. Ci troviamo in questa città e no, non è Roma. Non ci troviamo neppure nei pressi.
Ecco quello che sappiamo di questa scoperta davvero affascinante di cui parla anche la Rai e che ci serve per ricostruire la storia dei nostri predecessori. Scoperte di questo tipo sono sempre molto importanti per comprendere meglio quali fossero le abitudini di chi ha vissuto sulla Terra prima di noi. E molte cose sono cambiate.
È stato trovato un tesoro dell’Antica Roma
Vi abbiamo già parlato di reperti archeologici, come ad esempio di quello strumento che ecco per cosa lo usavano nell’Antica Roma, gli archeologi hanno fatto una scoperta unica! E oggi vi parliamo di cosa si è trovato nel corso dei lavori di ristrutturazione di una cantina. E no, vi anticipiamo già che non ci troviamo a Roma ed è proprio per questo che non tutti si aspettavano quello che poi sarebbe stato trovato.
Ci troviamo in via Croce di Città ad Aosta, dove Sabrina Janin ha scoperto qualcosa di davvero incredibile che risalirebbe al tempo in cui la strada era il cardo maximus di Augusta Praetoria. E dopo la scoperta ci si è messi immediatamente in contatto con gli archeologi della Soprintendenza regionale, guidati da Alessandra Armirotti, che hanno dovuto scavare per riuscire a recuperare tutto ciò che era contenuto all’interno di questo terreno. Ma di cosa si trattava? Ecco che ve lo sveliamo subito e vi forniamo anche qualche informazione relativa alle visite di questo luogo dal fascino unico.
Ecco di cosa si tratta
La scoperta in questione non è altro che un antico condotto fognario romano. Gli archeologi hanno scavato e ripulito questo tratto costituito da dieci metri verso piazza Roncas, in collaborazione con l’Università Paris-Nanterre. Nel corso degli studi, si è riuscito a recuperare tutta una serie di oggetti come ceramiche, che hanno permesso anche uno studio più approfondito dell’area e che ne hanno agevolato la datazione.
E la cosa più incredibile è che si sarebbero anche rilevati parassiti intestinali umani, che indicherebbero molto sulle condizioni sanitarie dell’epoca. Ma come mai avevano abbandonato questo condotto? In base a quanto riportato dalle fonti, la cloaca era stata abbandonata già nel corso del terzo secolo d.C. per via delle esondazioni. Fino a questo momento, in base alle fonti presenti sul web, sembrerebbe che il sito in questione non sarebbe ancora visitabile, ma chissà se lo sarà prossimamente. Si pensa di sì dal momento che la Soprintendenza prevede di allestire alcuni percorsi di visita da svolgere su prenotazione dopo il termine delle ricerche.