Era scattato l’allarme per la presenza oltre la soglia di guardia di una microalga tossica ma ora le rilevazioni stanno migliorando.
Con l’arrivo della bella stagione e le temperature che aumentano alcune zone di mare possono essere colpite da vere e proprie infestazioni di creature marine più o meno pericolose. In questo braccio di mare lo scorso 3 luglio era scattato l’allarme a causa della presenza oltre la soglia consentita di una microalga dagli effetti potenzialmente tossici sull’uomo. Adesso però sembra che l’allarme sia rientrato e le autorità locali potrebbero decidere per la revoca dei divieti.
Microalga tossica, i valori tornano nella media
Quello delle microalghe è un problema che periodicamente si ripropone in diverse zone della costa italiana. Quando la concentrazione supera una certa soglia, definita soglia di sicurezza, scattano da parte delle autorità locali i divieti di balneazione. Ed era successo anche lo scorso primo luglio a Torre Melissa. Gli esperti di Arpacal avevano infatti prelevato alcuni campioni ed era stata rilevata una presenza di oltre 270.000 cellule litro. Per la microalga, la osteropsis, il limite è segnato a 30.000 cellule ogni litro.
Secondo una nota diffusa però sempre da Arpacal, i valori della osteropsis sono rientrati nella norma. A stabilirlo le rilevazioni fatte lunedì 8 luglio nelle stesse aree in cui la concentrazione era invece risultata sopra la norma. Nel comunicato ufficiale di Arpacal non è inserita la quantità di cellule per litro ma si sottolinea che le concentrazioni sono “ben al di sotto della soglia“.
L’ente regionale per la protezione ambientale della Calabria assicura comunque che il controllo continuerà. Quello che ora ci si aspetta è che le stesse autorità locali che hanno decretato il divieto di balneazione emanino una nuova ordinanza per la revoca. Ma perché ogni anno si ripresenta questa stessa situazione e soprattutto perché la osteropsis si concentra in alcuni tratti di mare invece che in altri?
La microalga tossica che ama gli scogli
Come spiegato sempre dallo stesso comunicato di Arpacal, il monitoraggio della osteropsis lungo le coste della Calabria segue quelle che sono le indicazioni nazionali sui comportamenti di questa specie. Una specie di alga che prolifera in presenza soprattutto di fondali rocciosi in cui si trovano molti piccoli anfratti e rientranze. La presenza di queste rientranze e di questi piccoli scogli favorisce la moltiplicazione della microalga perché favorisce a sua volta la riproduzione delle alghe rosse e delle alghe brune cui di solito si attacca.
La presenza massiccia di questo tipo di microalga tossica può provocare problemi per esempio sotto forma di irritazione cutanea oppure all’apparato respiratorio. Per questo motivo, quando si registrano alte concentrazioni di osteropsis si ricorre al divieto di balneazione, in attesa che le condizioni climatiche, e anche il movimento delle correnti, disperdano le quantità eccessive di alga e riportino quindi le percentuali in linea con ciò che è sopportabile dall’essere umano. Vale anche però la pena ricordare che questa microalga non è pericolosa solo per gli esseri umani ma lo è anche per le altre creature che vivono in mare, sulle quali può avere gli stessi effetti deleteri che ha sull’uomo.