Riaperto un sarcofago sigillato dopo oltre 2000 anni: il contenuto sbalordisce

Riaperto, dopo oltre 2000 anni, un sarcofago che contiene un qualcosa di veramente sbalorditivo. Scopriamo insieme di cosa si tratta. 

Sarcofago Napoli
Riaperto un sarcofago sigillato dopo oltre 2000 anni: il contenuto sbalordisce (viaggi.nanopress.it)

È stato aperto un varco, all’interno di un sarcofago, attraverso un intervento che ha permesso nei fatti di ispezionare con microcamera questo oggetto rimasto chiuso per più di 2000 anni. L’indagine, inoltre, è stata condotta a Napoli. Scopriamo, dunque, insieme cosa è stato ritrovato all’interno.

Aperto sarcofago a Napoli chiudo da 2000 anni

In un sarcofago, presente all’interno della Tomba del Cerbero a Napoli, precisamente a Giugliano in Campania, è stato ritrovato un qualcosa di realmente sbalorditivo che ha lasciato tutti senza parole. In questo oggetto, che non si apriva da ben 2000 anni, sono stati ritrovati diversi resti umani in ottimo stato di conservazione.

Grazie ad una microcamera che ha permesso di attuare un’ispezione che fosse quanto più delicata possibile, in modo da non danneggiare il sarcofago stesso, si è fatta questa eccezionale scoperta che ha permesso nei fatti di costruire un varco all’interno del sepolcro.

Archeologo
Archeologo (viaggi.nanopress.it)

A coordinare le attività di scavo è stata Simona Formola, funzionario archeologo, che – alla fine – ha portato alla luce una delle scoperte più importanti dei tempi recenti, visto che si sono stati ritrovati dei reperti in ottimo stato di conservazione.

Cosa è stato ritrovato nel sarcofago

Nello specifico, infatti, si è ritrovato un inumato in posizione supina, poi coperto da un sudario. Quest’ultimo, inoltre, si è mineralizzato, molto probabilmente a causa delle condizioni climatiche che erano presenti all’interno della camera funeraria.

Inoltre, sono stati rinvenuti diversi elementi di corredo, tra i quali possiamo annoverare strigilli e unguentari. Secondo tutti gli elementi ritrovati all’interno del sarcofago, gli archeologi ipotizzano che possa trattarsi del capostipite di una famiglia importante, per il quale – dunque – era stato realizzato un vero e proprio mausoleo. A far intendere ciò anche la particolare cura che è stata data alla disposizione e alla scelta degli oggetti stessi.

Come ha dichiarato il soprintendente Mariano Nuzzo, la tomba del Cerbero è un luogo molto importante in quanto permette ogni volta di carpire informazioni molto importanti sul territorio flegreo nei pressi di Liternum. In questo modo dunque, come sottolinea Nuzzo, si ha la possibilità di intraprendere ricerche multidisciplinari, nonché di avere una maggiore consapevolezza e conoscenza dei tempi passati.

D’altronde, attraverso le analisi di laboratorio che sono state effettuate sui campioni prelevati dagli inumati ci fanno capire, come sottolinea lo stesso Nuzzo, che – in passato – era attuata una particolare cura, nonché un preciso trattamento del corpo dei defunti, i quali erano sottoposti, nei fatti, ad un rituale funerario ben preciso.

Le indagini all’interno della tomba del Cerbero, ad ogni modo, continuano anche in virtù del fatto che sono stati ripresi gli scavi nella necropoli circostante finanziati dal Ministero della Cultura, visto l’interesse mostrato in tal senso dal ministro Gennaro Sangiuliano.

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