Riaffiorate mummie dell’impero mongolo: custodivano un tesoro di grandissimo valore

Alcune mummie risalenti all’Impero Mongolo sono apparse e hanno svelato un tesoro inestimabile. Ecco dove sono state trovate.

Riaffiorate mummie dell’impero mongolo
Riaffiorate mummie dell’impero mongolo – viaggi.nanopress.it

Uno degli imperi più longevi, considerato il più vasto del mondo è quello mongolo, fondato da Gengis Khan nel 1206. Dopo aver unificato le tribù turco-mongole e del Khamag Mongol e alcune terre conquistate dell’Eurasia continentale.

Ancora oggi, dopo molti anni dalla caduta dell’Impero Mongolo, alcune ricadute di esso sono ancora presente nel patrimonio genetico delle popolazioni euroasiatiche. E di come almeno l’8% di quelli che vivono nelle terre conquistate dai Mongoli presentano cromosomi di questo impero.

Ecco cosa è stato scoperto insieme a delle mummie dell’Impero Mongolo

I cambiamenti climatici stanno provocando molti problemi a livello ambientale. E le alte temperature e le scarse piogge non fanno altro che aumentare il problema della siccità e lo scioglimento dei ghiacciai.

Nell’Eurasia orientale, il permafrost si sta sciogliendo. E questo ha fatto riaffiorare alcuni corpi appartenenti a persone appartenenti all’Impero Mongolo facendo scoprire un tesoro di immenso valore.

Grazie ad una ricerca svolta sui resti del cimitero di Khorig, sui monti Khovsgol, si è venuti a capo che questo luogo sacro è stato utilizzato a partire dal 1206 d.C., ossia da quando l’Impero Mongolo venne unificato.

Il tesoro dell'Impero Mongolo ritrovato
Gengis Khan – viaggi.nanopress.it

Con l’aiuto di un grandissimo esercito a cavallo, Gengis Khan, proclamato il sovrano assoluto di tutto l’impero, decise di lanciarsi in alcune battaglie sanguinose su tutto il territorio asiatico.

Tra il 2018 e il 2019, sono emersi dal permafrost, ben 11 scheletri, che nonostante avessero circa 800 anni si sono presentati in perfette condizioni grazie alle temperature che hanno salvaguardato i resti.

Insieme ad essi, sono emersi anche preziosi corredi funerari che sono stati classificati come dei veri e propri tesori appartenenti a persone che sono state seppellite in questo luogo e che appartenevano ad uno status sociale alto.

L’importanza dello yak

In particolare, tra questi oggetti è stato ritrovato un ornamento dorato a forma di loto su cui centro è raffigurato un Buddha seduto che conferma che i resti ritrovati appartengono a persone di alto rango.

Analizzando anche i denti e le proteine all’interno dei corpi, è stato scoperto che queste persone si alimentavano con del latte di yak. Un animale che ancora oggi ricopre un ruolo importante nelle regioni d’alta quota dell’Eurasia orientale.

La scoperta più importante, secondo il team che ha svolto le ricerche è stata una donna che apparteneva all’elité dell’Impero Mongolo. Che era stata sepolta con un bogtong, un cappello di corteccia di betulla.

Il tesoro dell'Impero Mongolo ritrovato
Ornamento dorato – viaggi.nanopress.it

La donna, era stata vestita con un abito di seta raffigurante un drago con cinque artigli e anch’essa dalle analisi risulta aver consumato latte di yak e per questo gli scienziati hanno ricondotto l’uso di questo latte da parte dell’alta nobiltà.

Grazie allo scioglimento del permafrost si è riusciti a trovare questo importante tesoro di valenza cultura e storica. E un ricercatore del Museo Nazionale della Mongolia, Marx Planck, teme che con il continuo scioglimento da parte delle alte temperature, questi reperti potrebbero deteriorarsi prima di essere scoperti e analizzati.

Per questo motivo, si sta cercando di ricercare il prima possibile altri tesori preziosi che vanno ad arricchire la storia dell’Impero Mongolo.

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