Questo posto sta per scomparire per sempre e niente può più evitarlo. Rappresenta un elemento essenziale per il nostro Pianeta e ha i giorni contati.
Un recente studio condotto dall’ONU sul cambiamento climatico ha dato risultati a dir poco terribili e sconvolgenti. Eppure c’era da aspettarselo, vista e considerata la continua non curanza dell’uomo nei confronti del Pianeta che abita.
Alcuni dei luoghi più belli e importanti della Terra spariranno entro i prossimi 30 anni e ormai non c’è più nulla da fare.
Un luogo da sogno sta per scomparire per sempre: un paradiso perduto
Secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, il 2050 potrebbe essere con quasi assoluta certezza la data della morte definitiva di circa un terzo dei ghiacciai facenti parte dell’UNESCO.
Nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità sono a oggi presenti ben 16.600 ghiacciai i quali rappresentano il 10% delle aree ghiacciate della Terra. Tra questi troviamo i ghiacciai del Kilimangiaro, dello Yosemite e di molti di quelli presenti sulle Dolomiti.
La cosa peggiore è che arrivati a questo punto, abbiamo raggiunto un punto di non ritorno e nulla può più essere utile per fermare questo disastro, nemmeno se da ora i governi di tutto il mondo iniziassero ad attuare rigorose politiche ambientali.
L’unica cosa che possiamo cercare di fare adesso è salvare i restanti due terzi dei ghiacciai, impegnandoci sul serio per fare in modo di ridurre il riscaldamento globale a 1,5°C.
Le cause dello scioglimento dei ghiacciai
A velocizzare il processo di scioglimento dei ghiacci in modo così irrefrenabile e terrificante è il continuo aumento del surriscaldamento terrestre.
Questo è dovuto principalmente a causa delle attività umane sempre più intense e per nulla attente all’ambiente. Tra queste troviamo:
- le emissioni di CO2 nell’atmosfera e di altri gas nocivi, originate soprattutto dall’industrializzazione
- la combustione intensiva dei carboni fossili altamente inquinanti che si trasformano spesso in pioggia acida
- la deforestazione che riduce la capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica e produrre ossigeno prezioso
Le conseguenze del cambiamento climatico
Sulle Alpi, per la prima volta in assoluto, tra il 2021 e il 2022 in seguito al caldo estivo non è rimasto nessun accumulo di ghiaccio.
I ghiacciai alpini hanno perso in alcune zone ben 3/4 metri di neve, mentre in Groenlandia si è assistito a una scomparsa significativa di parte della calotta glaciale. Secondo gli studiosi, proprio qui la calotta ha perso dal 1994 al 2007 circa 3,8 trilioni di tonnellate di ghiaccio.
Lo scioglimento dei ghiacci ha provocato inevitabilmente l’aumento del livello del mare, il quale si è innalzato di altri 10 millimetri e questo costituisce di certo una minaccia per tutti quei paesi che si trovano sulle coste e che rischiano di essere inghiottiti dalle acque.
Come se non bastasse, anche l’oceano ha di conseguenza raggiunto temperature record subendo circa il 55% delle ondate di calore del 2022.
Lo stravolgimento del clima e delle temperature può non solo mettere in pericolo la vita di molte specie animali marine e terrestri, ma anche l’incolumità dell’uomo. Infatti i cambiamenti climatici genereranno sempre più condizioni meteo estreme quali alluvioni e tornado anche in aree mai state interessate da questi fenomeni naturali prima d’ora.
Combattere lo scioglimento dei ghiacciai: alcune regole
Sebbene fermarlo sembra quasi impossibile, le piccole azioni quotidiane di ciascuno di noi possono di certo contribuire a rallentare lo scioglimento dei ghiacciai.
D’altra parte, i governi di tutto il mondo dovrebbero iniziare ad adottare politiche ambientali tali da rimanere sulla soglia limite delle temperature a 1,5°C.
Nel nostro piccolo, noi nel frattempo possiamo:
- evitare gli sprechi energetici e ridurre il nostro impatto per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica. Basta scegliere elettrodomestici a basso consumo, lampadine LED, abbassare i gradi dei riscaldamenti e non lasciare mai dispositivi in stand-by
- optare per fonti di energia rinnovabile
- scegliere mezzi di trasporto sostenibili ed evitare di prendere l’auto ogni qualvolta possibile
- scegliere sempre prodotti a chilometro zero per evitare le emissioni di CO2 emesse durante il trasporto degli stessi e preferire sempre prodotti di stagione per limitare la loro produzione negli allevamenti intensivi.