Oramai non sarà più possibile visitare questo luogo storico nel centro del capoluogo lombardo, ora è di proprietà privata.
E’ stata acquistata ancora nel 2022. Un complesso rinascimentale tra i più rappresentativi di Milano e che ora è definitivamente chiuso al pubblico. O, almeno, per il momento. Non si sa se il proprietario lascerà una parte a disposizione di chi la vorrà visitare.
La decisione spetterà a Bernard Arnault, miliardario francese che si è aggiudicato Casa Atellani con la vigna di Leonardo da Vinci annessa. Dal primo ottobre 2023 non è più aperta al pubblico. E non si conosce ancora la destinazione d’uso della villa.
Purtroppo nemmeno il Comune milanese ha voce in capitolo. L’antica dimora, infatti, era una proprietà privata. Al magnate francese, probabilmente, Milano piace molto. Negli anni scorsi aveva già acquistato la famosa Pasticceria Cova situata in via Montenapoleone.
La villa quattrocentesca si trova in Corso Magenta, al civico 65. E’ stata la residenza della famiglia Conti dal primo decennio del ‘900. Ettore Conti, imprenditore e politico, fece ristrutturare l’antica dimora su progetto di Piero Portaluppi, riportando alla luce antichi affreschi che, da quest’anno, non sarà più possibile ammirare.
La famiglia, infatti, ha venduto l’intera proprietà con annessa la vigna di Leonardo al miliardario francese. Un edificio che presenta due corti. La parte più antica si sviluppa su due piani, mentre quella più moderna su cinque.
L’edificio fu acquistato da Ludovico il Moro nel 1490 dai conti di Piacenza, la nobile famiglia Landi. Il Moro la donò, poi, alla famiglia Atellani, al tempo suoi cortigiani. Le splendide sale al suo interno hanno ospitato eventi e ricevimenti molto famosi all’epoca.
E, sempre il Duca di Milano, decise di regalare a Leonardo da Vinci, impegnato, in quel momento, alla realizzazione dell’Ultima Cena nell’attigua Chiesa delle Grazie, la vigna annessa alla dimora. Ottomila metri quadrati di terra coltivata ad uva.
Venne ristrutturata nel 2014 e inaugurata nel 2015, in occasione di Expo. Le sale interne sono riccamente affrescate. Nella parte inferiore è presente la biblioteca rivestita in legno seicentesco, abbellita da cariatidi e dallo stemma di Francesco Sforza e Cristina di Danimarca che troneggia sopra il camino.
Bellissima la scala che porta ai piani superiori e la sala da pranzo ancora arredata con i mobili dell’epoca. Da non dimenticare le famosissime Sala dello Zodiaco e Sala dei Ritratti. Al piano di sopra degni di nota sono il salone di rappresentanza e due sale neo-settecentesche.
Ora non rimane che attendere per sapere quale sarà il futuro di questa antica dimora e della sua vigna. Fonti vicine alla famiglia affermano che una parte rimarrà ad uso privato, mentre un’altra dovrebbe rimanere aperta al pubblico e a disposizione per le attività culturali.
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