Centinaia di pesci morti si sono ammassati sulla spiaggia giapponese, colorandola d’argento. A cosa è dovuto questo fenomeno?
Una distesa kilometrica di sabbia, rivestita da pesci morti. È la scena a cui si sono trovati davanti pescatori e bagnanti giapponesi lo scorso 7 dicembre, quando la spiaggia di Hakodate si è colorata misteriosamente di “argento”. I pesci sono comparsi da un momento all’altro sulla riva dell’isola principale e più settentrionale del Giappone, a Hokkaido. Tutt’oggi gli esperti stanno cercando di capire cosa sia successo, mentre circolano le teorie più disparate.
La spiaggia di Hakodate si colora di argento: ecco cos’è successo
La notizia è subito rimbalzata sui social e ha stupito tantissime persone, che hanno cominciato a chiedersi cosa si celasse dietro questo strano avvenimento. I funzionari del Governo giapponese hanno tenuto subito ad avvisare la cittadinanza di non toccare né tantomeno consumare i pesci arenati a Hokkaido.
Non sono mancate anche le prime teorie “cospirazioniste” che avrebbero additato la responsabilità dell’accaduto alla centrale nucleare di Fukushima, ipotizzando che avesse potuto rilasciare acqua radioattiva in mare. In realtà, come precisato anche da Takashi Fujioka, ricercatore dell’Istituto di ricerca sulla pesca di Hakodate, le teorie più accreditate sembrano rientrate nei fenomeni naturali.
Due sono le versioni più credibili. La prima, secondo l’esperto, è che un banco di pesci sia stato inseguito da un pesce più grande e trasportato, infine, dalle onde a riva. La seconda invece riguarda le correnti marine: il gruppo di pesci sarebbe incappato in un turbine di acque fredde durante la migrazione, poi trascinato via.
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Come spiegato anche da Geopop, le sardine presenti in Giappone, note con il nome di “Sardinops sagax” e gli sgombri giapponesi, “Scomber japonicus”, “sono soliti compiere migrazioni stagionali e, dunque, nel loro spostamento potrebbero aver incontrato improvvisamente un’area in cui la temperatura dell’acqua era troppo rigida per consentirne la sopravvivenza”. È chiaro che gli esperti stanno ancora cercando di capire cosa sia realmente successo e che ripercussioni possa avere in natura, soprattutto se un fenomeno del genere sia unico e irripetibile, o se in futuro potremmo assistere di nuovo a un altro episodio.