Era una mattina tranquilla sulle rive di un lago quando qualcosa schizza dall’acqua, ecco che cosa si nascondeva nel fondale…
Un pescatore, con la sua canna da pesca e la sua grande pazienza, durante una mattina tranquilla sulle rive di un lago si era sistemato all’interno di una piccola insenatura sperando in una buona giornata di pesca.
Il pescatore aveva preparato con cura l’amo, infilando con precisione l’esca. Così gettò la lenza nell’acqua ed il suono del filo che tagliava l’aria era tutto ciò che in quel momento si sentì, in un luogo in cui primeggiava la quiete.
Seduto sul suo sgabellino, il pescatore osservava l’acqua in attesa del primo segnale di una qualche abboccata.
In seguito ad una lunga attesa, finalmente qualcosa tirò il suo amo. A questo punto l’uomo si raddrizza e con un movimento esperto iniziò a tirare la lenza, sentendo dall’altra parte una resistenza che confermava proprio la presa di un pesce.
Era ormai iniziata una lotta fra i due, il pescatore con calma e precisione gestiva la sua lenza lasciando qualche momento di tregua al pesce, per poi riprendere a tirare con forza maggiore.
Il pescatore riusciva a percepire la grandezza del pesce, che molto probabilmente era più grande di quanto avesse sperato.
Qualcosa schizza dall’acqua improvvisamente, cosa è successo al pescatore?
Mentre che la battaglia fra pesce e pescatore continuava, l’uomo si immaginava già di vedere il pesce fra le sue mani che avrebbe poi mostrato ai suoi amici. Una prova della sua pazienza ma soprattutto della sua abilità di pesca.
Il pesce si avvicinava sempre di più alla superficie, il pescatore poteva infatti intravedere il riflesso dell’animale nell’acqua. Ormai era lì, quasi suo.
Quando però sembrava che il pesce si fosse ormai arreso, avvenne dell’incredibile… Con un ultimo disperato sforzo, il pesce schizzò fuori dall’acqua scuotendo la testa con grande forza.
L’amo, che sembrava essere ben saldo, in realtà si sfilò dalla bocca del pesce a causa di un movimento repentino di quest’ultimo, lasciando il povero pescatore con la lenza vuota in mano.
Il povero pescatore rimase immobile per un momento, incredulo. Il pesce, con un colpo di fortuna e destrezza era purtroppo riuscito a sfuggire lasciando il pescatore a mani vuote.
Quest’ultimo guardò l’acqua, che era tornata calma e tranquilla come se niente fosse successo. Sospirò e preparò un nuovo amo, determinato a riprovare.
La pesca infondo è anche questo: imprevisti, pazienza e costante speranza in un’altra occasione.