Nell’acqua di questo piccolo lago c’è qualcosa di molto strano. Ma nessuno se ne sarebbe accorto se non fosse stato per un ragazzino.
Andare a pesca è una esperienza che può entusiasmare grandi e piccoli. In alcuni casi, l’entusiasmo permette anche di scoprire quello che a volte si trova sotto la superficie. Come è successo al bambino protagonista di questo video che si è involontariamente trovato al centro di qualcosa di più simile a un documentario del National Geographic che non a una giornata passata insieme al suo papà.
Doveva essere solo pesca al lago
Chi ama pescare molto spesso cerca di trasmettere questa passione anche agli altri o di trovare qualcuno con cui condividere l’esperienza. Doveva essere questo lo scopo della giornata che questo bambino stava trascorrendo insieme al suo papà su una barca ferma in una zona piuttosto tranquilla delle Everglades.
Nessuno si sarebbe però aspettato di vedere un movimento improvviso nell’acqua proprio nel punto in cui il ragazzino aveva la propria lenza. Un movimento improvviso che si è trasformato nella visione fulminea di una creatura di certo particolare: uno squalo.
L’animale, approfittando della situazione e probabilmente attirato dai movimenti inconsulti del pesce che aveva abboccato all’amo, si è servito da solo lasciando soltanto la testa della preda al giovane pescatore. Il predatore è poi sparito senza lasciare altre tracce. Di certo però l’esperienza è rimasta impressa nel giovane pescatore.
Squali nelle Everglades?
La grande zona paludosa delle Everglades, Stato americano della Florida, si estende da Orlando fino a Florida Keys e ovviamente la biodiversità è spumeggiante. Tra gli abitanti più famosi di queste aree ci sono però gli alligatori.
Ma se gli alligatori sono considerati da tanti turisti i grandi principi delle Everglades, pochi invece sanno che questa parte di mondo ha creato, in maniera del tutto naturale, un ecosistema per cui alcune specie di squali riescono a sopravvivere anche in mancanza di acqua salata.
Tra le specie che vivono nelle Everglades ci sono per esempio gli squali toro. Questi squali sono i più aggressivi dell’ambiente delle Everglades e non sono gli unici. Altre specie che si trovano in questa zona sono per esempio lo squalo limone, chiamato così perché non è grigio ma vagamente giallastro, e lo squalo orlato chiamato anche squalo pinna nera. Anche in questo caso il nome deriva dalla caratteristica cromatica della punta della pinna, che sembra avere una macchia nera come un occhio.
Questi squali, a differenza dello squalo toro, si rifugiano invece nelle zone di confine tra le Everglades e il Golfo del Messico per sfuggire agli altri grandi predatori. Ma come fanno a sopravvivere? È tutta questione di reni.
Gli squali che sono infatti in grado di adattarsi anche all’acqua delle Everglades lo fanno attraverso un meccanismo interno che permette ai reni di lavorare bene anche se la salinità dell’acqua non è quella del mare. Non tutti gli squali, ovviamente, sono dotati di questo meccanismo e infatti è per esempio impossibile trovare nelle Everglades i grandi squali bianchi, che invece hanno bisogno di un livello di salinità costante per sopravvivere.