I recenti scavi nell’area archeologica di Pompei hanno portato alla luce nuove testimonianze sull’antica città.
Sono iniziati nuovi lavori su un’area archeologica di Pompei mai esplorata prima, ma ricca di tesori preziosi nascosti sotto terra.
I primi scavi hanno già portato alla luce nuove tracce dell’antica città che vanno ad aggiungersi a quelle già scoperte, che fanno parte di un patrimonio culturale e storico tra i più importanti in Italia.
Le nuove scoperte
Pompei è la città situata nella regione italiana della Campania, famosa in tutto il mondo per la sua antica città romana sepolta sotto la cenere del Vesuvio durante l’eruzione del 79 d.C. L’evento ha congelato la città nel tempo, consentendo agli archeologi di scoprire e preservare la vita quotidiana degli antichi romani.
I nuovi scavi sono eseguiti precisamente alla Regio IX, nell’insula 10, ovvero la zona tra Via dell’Abbondanza e Via di Nola. Qui vicino vennero trovati anche importanti monumenti come la Casa di Obellio Firmo e la Casa del Centenario.
I lavori hanno fatto riemergere subito dei tesori importantissimi, grazie ad una squadra di archeologi guidati dal direttore generale del Parco Archeologico.
Parliamo di resti di alcuni edifici che sono nascosti nella terra da secoli. Gli scavi, che sono ancora all’inizio, hanno portato allo scoperto delle mura di quella che fu nell’antichità una lavanderia.
Vicino a questo secolare edificio, è stata scoperta una casa con all’interno un forno e sicuramente con il proseguire dei lavori, molte altre preziose testimonianze dell’antica Pompei verranno portate alla luce come ulteriore testimonianza di un’antica civiltà.
Pompei e l’area inesplorata
La zona mai ancora esplorata, fino all’inizio di questi ultimi scavi, è un’area di circa 3.200 metri quadrati.
Parliamo dell’insula 10 della Regio IX, e si stima che questa parte ancora inesplorata sia davvero enorme, un terzo dell’antica città di Pompei.
I lavori sono volti proprio a risolvere dei problemi conservativi e idrogeologici del confine tra le due parti, quella ancora inesplorata e quella già scavata.
I lavori archeologici in questo importante sito storico, sono fondamentali e devono essere effettuati nel miglior modo possibile. Scavi che ci hanno regalato dei tesori inestimabili con delle prove e testimonianze di un’epoca fondamentale, quella appunto pompeiana. Un periodo storico di un’importanza culturale e artistica senza eguagli.
Ricordiamo gli scavi effettuati tra il 2018 e il 2020. Oggi grazie a questi fondamentali lavori possiamo ammirare la bellissima Casa di Orione e il suo suggestivo mosaico che raffigura una mitologia greca molto rara, e la Casa del Giardino.
Possiamo inoltre vedere il Thermopolium, un’antica bottega alimentare, che ha suscitato un enorme stupore per la presenza di una tavola calda al suo interno.
Troviamo un bellissimo bancone decorato con vividi colori dell’età pompeiana, e durante i lavori sono stati ritrovati anche resti di ossa animali, altri resti alimentari e anche purtroppo resti di vittime della tragica eruzione che sommerse la splendida città.
Un po’ di storia
Le prime testimonianze di vita nella città di Pompei risalgono al IX sec. a.C., quando il popolo degli Opici occupò questo strategico territorio.
Ma i primi insediamenti stabili ci furono con il popolo degli Osci, nel VIII sec. a.C.
Pompei fu sotto i Sanniti dal VI sec. a.C., governata da questo popolo, ma già sotto l’orbita del popolo romano, che la conquistò ufficialmente nell’ultimo quarto del III sec. a.C.
Pompei prosperò grazie alla sua posizione geografica vicino al mare, alla fertile terra vulcanica e alla vicinanza con le importanti vie di comunicazione. La città divenne un centro commerciale importante, decorata riccamente con splendide ville, templi, teatri e terme.
L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. seppellì Pompei sotto una coltre di ceneri, lapilli e lava. La città fu abbandonata e dimenticata per secoli, fino a quando nel 1599 furono scoperti alcuni resti della città durante lo scavo di un canale. Nel 1748, i primi scavi di Pompei iniziarono ufficialmente, portando pian piano alla luce la città romana sepolta sotto la cenere.
Nel 1997 entrò a far del patrimonio dell’umanità, UNESCO.