Diverse le segnalazioni di chi si è ritrovato auto, piante e balconi coperti da una patina giallastra. Che cos’è e a cosa è dovuta?
Una ventata di sabbia sta coprendo mezza Italia, rendendola polverosa e sporcando veicoli, strade e davanzali di tanti abitanti. Succede da Nord a Sud e il primo pensiero di chi sta vivendo questo disagio è che si tratti di polvere proveniente da molto lontano. In realtà, questo fastidioso fenomeno che già da maggio era stato pronosticato da esperti e meteorologi, arriva sì da lontano, ma non consisterebbe in comune “sabbia”, ma di una terra minerale ricca di proprietà e al contempo dannosa. Vediamo più nello specifico.
Cos’è la “pioggia rossa”?
Sfatiamo innanzitutto che si tratti di semplice sabbia, di quelle che si vedono al mare o in spiaggia. La “pioggia rossa” che ci accompagna da alcune settimane proverebbe dal Sahara meridionale, da una zona dove originariamente c’era un lago.
L’area, conosciuta come depressione di Bodélé, è lunga 500 km, larga 150 e profonda 160 m ed è considerata tra le zone più polverose al mondo. La “sabbia” che proviene da qui è ricca di “diatomite”, una roccia sedimentaria formata dalla sedimentazione di microalghe fossilizzate.
Si pensi che questa porzione del Sahara produce circa 700.000 tonnellate di polvere ogni giorno, per circa 100 giorni all’anno, sollevata dai venti e viaggia per migliaia di km, attraverso l’Oceano Atlantico fino al Sudamerica. Circa 5.000 anni fa nella stessa zona si trovava un lago noto come Mega Ciad che, prosciugandosi nel tempo, ha lasciato questi sedimenti ricchi di nutrienti. Tuttavia, anche se utilissimi per l’ecosistema, per la salute umana sono pericolosissimi e rischiano di creare problemi alle vie respiratorie.
Ecco perché medici ed esperti, nelle ultime settimane, consigliano in previsione di nuove ondate di indossare delle mascherine protettive, per evitare complicazioni alle vie aeree.