Perché sulle cime delle montagne ci sono sempre croci? Ecco il motivo

C’è una ragione ben precisa per la quale sulla cima delle montagne sono installate delle croci: scopriamola insieme.

Montagna con croce in cima
Montagna con croce in cima (viaggi.nanopress.it)

Molto spesso sulle montagne scorgiamo delle croci che sono poste sulla parte più alta delle stesse alture. Non è di certo una coincidenza, bensì un’usanza che si è tramandata – nel corso del tempo – e che ha delle spiegazioni precise. Scopriamo – dunque – insieme perché è nata.

Perché troviamo croci in cima alle montagne

Quando si effettuano escursioni in montagna, ci si può accorgere che sulla cima delle stesse sono presenti delle croci. In realtà, si trovano anche lungo il cammino che percorriamo. A questo punto, ci si può chiedere legittimamente: perché tale simbolo è collocato sulle alture?

Ci sono diverse spiegazioni che soggiacciono a tale tradizione. In primis, infatti, possiamo dire che le croci sono, in alcuni casi, poste in luoghi definiti simbolici. Ad esempio, le troviamo sulle alture in cui si vuole commemorare la morte di uomini valorosi, che hanno combattuto in guerra.

Inoltre, le croci sono poste in cima alla montagna anche per commemorare coloro che hanno perso la vita facendo escursioni. Certamente, come saprete, la croce ha una natura cristiana, ad ogni modo. Basti pensare, ad esempio, alla croce bianca, collocata sul Monte Musinè, nei pressi di Torino, che, nei fatti, rappresenta la celebrazione dell’anno giubilare del 1900.

Un simbolo che ha attirato tante polemiche

Le croci poste in cima alle montagne, però, non piacciono a tutti e – nel corso del tempo – hanno attirato diverse polemiche. Un esempio, in tal senso, può essere quello di un uomo che in Baviera si è armato di accetta, provocando scompiglio, in quanto girava in montagna, abbattendo tutte le croci che trovava sul proprio cammino.

Montagne con croci
Perché sulle cime delle montagne ci sono sempre croci? Ecco il motivo (viaggi.nanopress.it)

Un dibattito, dunque, che partì dal CAI per poi interessare altre regioni di lingua tedesca. C’è chi, però, difende questi monumenti posti in cima alla montagna, come Friedrich Macher, presidente dell’associazione alpino tirolese, il quale riconosce sicuramente che ognuno di noi ha un sentimento soggettivo, affermando – però – al contempo che ogni escursionista, a prescindere dalla fede, vive dei veri e propri momenti di contemplazione di fronte a questo simbolo che si trova sulle alture.

Molti, però, hanno chiesto la rimozione delle croci e di spostarle, eventualmente, in un memoriale: certamente, tale simbolo non può essere condiviso da tutti. Ad ogni modo, si pensa anche che non è il caso di installarne altre, secondo il CAI.

A prescindere – però – dalla propria fede e dalle proprie idee in merito alla religione, certamente abbatterle con un’ascia è comunque un atto di vandalismo che va condannato.

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