Perché l’Italia non ha centrali nucleari? La storia di scelte e cambiamenti: l’avventura dell’energia nucleare iniziata nel 1963.
La prima centrale nucleare in Italia è stata inaugurata nel 1963 con la centrale di Latina, da allora l’avventura dell’energia nucleare in Italia è iniziata.
In pochi anni l’Italia ha visto la costruzione di altre tre centrali: quella di Garigliano, quella di Caorso e quella di Torino vercellese.
Nel 1966 l’Italia si ritrovò quindi ad essere il terzo produttore di energia nucleare al mondo, seguita dagli Stati Uniti d’America e dal Regno Unito. Nonostante la produzione coprisse soltanto una piccola parte del fabbisogno di energia nazionale.
La percezione del rischio associato all’energia nucleare ha però subito un drastico cambiamento a causa di svariati eventi significativi, sia di livello nazionale che di livello internazionale.
Eventi come il terremoto dell’Irpinia nel 1980 e soprattutto il famoso disastro di Chernobyl nel 1986 che hanno alimentato una paura sempre crescente riguardo la sicurezza delle centrali nucleari.
Centrali nucleari in Italia, ecco perché non esistono più
La preoccupazione sempre crescente dei cittadini italiani riguardo le centrali nucleari, si è concretizzata con il referendum del 1987, in cui la maggior parte degli italiani ha votato per l’abbandono all’energia nucleare.
Motivo per il quale in Italia ad oggi non esistono più centrali nucleari. Il referendum ha portato alla progressiva dismissione delle centrali esistenti segnando così la fine della produzione di energia nucleare in Italia.
Nonostante ci furono svariati tentativi di riconsiderare l’energia nucleare come alternativa energetica, il disastro di Fukushima nel 2011 ha rafforzato ulteriormente la sfiducia dell’opinione pubblica al riguardo.
Il secondo referendum, quello del 2011, ha confermato quindi la volontà dei cittadini italiani di mantenere il Paese libero da centrali nucleari.
Molto recentemente la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina e dall’inflazione, hanno però riaperto il dibattito riguardo all’energia nucleare.
Durante il mese di maggio 2023 la camera dei deputati ha approvato infatti una mozione che impegna il governo a considerare nuovamente il nucleare come risorsa energetica nazionale.
Nonostante l’Italia non abbia centrali nucleari attive ad oggi, il dibattito riguardo il loro possibile ritorno è tutt’altro che chiuso.
La storia dell’energia nucleare in Italia è quindi segnata da una sorta di alternarsi fra speranze e paure pubbliche, influenzata da eventi che hanno cambiato la percezione dei cittadini italiani e le decisioni politiche del nostro Paese durante il corso dei decenni.