Sono sicuramente la principale attrazione da percorrere rigorosamente a piedi. Perché le vie di Venezia si chiamano calli?
La città più romantica d’Italia, la più visitata in ogni periodo dell’anno da turisti di tutto il mondo. Elegante, simbolo della nostra arte, è praticamente un museo a cielo aperto. Da percorrere a piedi, fino a perdersi nei suoi vicoli, è ovviamente celebre per queste. Al punto da destare una particolare curiosità circa il loro nome. Scopriamo insieme la loro etimologia.
Vi sareste certamente chiesto come mai, rispetto ad altre zone d’Italia, a Venezia le vie sono conosciute con il nome di Calli. Spesso calli larghe o anche callette e ancora calleselle. Non vie dunque, ma un nome fortemente radicato nella tradizione.
Ebbene si tratta di un termine di origine latina, callis che significa appunto sentiero o viottolo. E così è questa città meravigliosa, un intricatissimo labirinto di sentieri collegati tra loro, spesso collegati da meravigliosi ponticelli e scalette, che la rendono una città unica nel suo genere. E certamente difficile da percorrere in automobile.
Al termine calli rimane una sola eccezione che vi sarà capitato di notare in visita in città, ovvero “ruga” o ancora ” rughetta”. La particolarità delle calli comunque è anche nel nome che le accompagna, fortemente indicativo della loro funzione. Calle del forno, calle del pestrin, calle dei fabbri, o del la corda, sono tutti nomi che rimandano a lavori eseguiti.
Zone come Calle del Cristo o della Madonna, richiamano ovviamente ad antichi altari o sculture religiose. Molte calli riportano invece il nome delle diverse famiglie nobiliari che hanno fatto la storia di Venezia. Troviamo così Calle Dolfin, Calle Benzoni, Calle Vallaresso, solo per citarne alcune. E ancora Calle Bressana, Calle Cremonese, Calle Cavalli.
Non mancano inoltre quelle che ricordano fatti storici, come Calle degli Assasini e Calle del Perdon. Di norma sono larghe tra i 60 cm e gli 8 metri, come la più piccola ovvero Calle Varisco. Alcune sono così strette da essere percorribili solo in un senso di marcia che poi secondo alcune indicazioni viene rovesciato, come accade alla via che porta fino a Campo san Bartolomeo.
Il motivo di questa stranezza di dimensioni è nei permessi che in passato venivano concessi per costruire abitazioni, a patto che rimanesse uno spazio tra un edificio e l’altro, che consentisse almeno il passaggio di due persone.
I più attenti certamente avranno notato che anche altre zone in città corrispondono a nomi particolari. Ad esempio i campi, ad indicare i luoghi dove anticamente si coltivavano frutta e verdura. C’è poi la salizada, ovvero le prime vie che vennero pavimentate con selce. Il rio terà indica invece una strada pedonale, che era costruita sopra un canale ed infine il ramo, ovvero una strada laterale minore di una calle, di solito senza uscita.
L'Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, e i suoi borghi sono tra le…
La sfida oggi non è solo chi costruisce l'auto più veloce o la più elegante,…
Ci sono strade che corriamo così spesso che quasi smettiamo di pensarci. Il rumore del…
Ci sono strade che portano segreti, percorsi che attraversano una città con una storia invisibile…
Benzina, il comunicato improvviso: addio per sempre. Automobilisti distrutti: ecco di cosa si tratta... È…
Immagina di essere al volante e di dover affrontare un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente…