Perché la Torre di Pisa è storta: tutto quello che c’è da sapere su uno dei monumenti più iconici e rappresentativi dell’Italia nel mondo.
Di monumenti iconici in Italia ne troviamo in ogni angolo. Dal Duomo di Milano al Colosseo di Roma, dal Santa Maria del Fiore di Firenze alla meravigliosa Cattedrale di Palermo, sono tantissimi e in tutte le regioni le costruzioni e le opere d’arte che sono diventate il segno distintivo delle più importanti città del nostro Paese, immancabili nella to do list di ogni viaggiatore.
Anche Pisa ha il suo elemento emblematico che, tra l’altro, è anche uno dei più rappresentativi dell’Italia nel mondo.
La Torre di Pisa è l’emblema per eccellenza di Pisa, una delle destinazioni più frequentate dai turisti in Toscana insieme a Firenze.
A rendere la torre incredibilmente interessante è la sua iconica pendenza. Se è vero che tutti una volta qui non possono resistere alla tentazione di salire fino in cima (dopo 294 gradini) o di scattare una foto in una delle posizioni più classiche in assoluto (tenendo la torre), è anche vero che in pochissimi conoscono il reale motivo del suo essere storta.
Il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, nella celeberrima Piazza dei Miracoli, deve la sua pendenza a un fattore geologico che l’ha inclinato già a partire dalla sua costruzione. Tuttavia, nonostante la sua inclinazione, la Torre di Pisa continua a non cedere e a non cadere. Perché? É presto detto.
Tutto ebbe inizio nel 1173, il 9 agosto, quando Pisa era una città parecchio ricca e potente. Il lavoro di costruzione della torre iniziò dopo un anno da quello delle fondazioni (i primi due piani), le quali vennero fatte riposare per ben 12 mesi prima di procedere con l’edificazione degli altri piani.
Al momento della ripresa del cantiere, quando le prime pietre del terzo piano vennero posizionate, il terreno al di sotto delle fondamenta cedette. Il suo cedimento era dovuto allo strato di argilla particolarmente plastico che si trova, ora come allora, al di sotto di Piazza dei Miracoli. L’argilla, dunque, non resse il peso della torre, sprofondando da un lato e facendola inclinare.
L’evento fece fermare i lavori di costruzione per ben 100 anni, dopo i quali vennero aggiunti altri tre piani. Nell’edificazione de resto dei livelli, però, si cercò in tutti i modi di raddrizzare la torre pendente. In che modo? Costruendo gli ultimi piani (in totale sono otto) nel senso opposto alla pendenza a mo’ di banana.
Nel corso dei secoli l’inclinazione della torre non si fermò di certo, così come non si fermarono i tentativi di risolvere il problema.
Nell’Ottocento, per esempio, quando si resero conto che il terreno al di sotto della torre era letteralmente zuppo d’acqua, decisero di scavare tutt’intorno alle fondamenta per cercare di riportarle in superficie e di aspirare l’acqua tramite pompe. L’intervento, però, non fece altro che aumentare l’inclinazione.
Nel Novecento, poi, con il pericolo crollo sempre più incombente, gli addetti ai lavori decisero di applicare dei contrappesi in piombo dalle 900 tonnellate di peso. Gli ultimi interventi riguardano poi il consolidamento della base che dovrebbe mantenere in piedi la nostra amata Torre di Pisa per almeno altri 300 anni.
Oggi la torre pendente, con i suoi 57 metri d’altezza e il peso di circa 14 mila tonnellate, ha raggiunto il grado di inclinazione di 3,9° rispetto al suo asse verticale. Un numero che può sembrare insignificante se si pensa che nei primi anni successivi alla costruzione era inclinata di soli 0,2°. Tuttavia, il grado massimo raggiunto fu nel XIX secolo quando alcuni esperti stimarono che la torre avesse raggiunto la pendenza di 5°.
In ogni caso, numeri a parte, proprio in questo mese, il 9 agosto, la Torre di Pisa ha compiuto i suoi primi 850 anni. In questa occasione, per un anno intero un ricchissimo calendario di appuntamenti culturali la vedrà protagonista fino al 9 agosto 2024. Un’ottima occasione per farle visita.
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