Perché i piloti di aerei portano sempre gli occhiali da sole: se ve lo siete sempre chiesti, ecco la risposta.
Immaginate di star guidando sulla vostra auto, magari verso l’ora del tramonto. Seppur questo possa essere uno dei momenti più magici della giornata e seppur possa rappresentare un attimo davvero pieno di fascino, se tutte le condizioni sono a nostro favore, dobbiamo ammettere che può risultare alquanto fastidioso guidare e avere davanti ai nostri occhi un’enorme palla arancione bassa sull’orizzonte, così luminosa e accecante.
La posizione e l’intensità del sole molto spesso può dare fastidio, è chiaro, è questo vale anche per i piloti d’aereo. I raggi del sole, se non affrontati nel giusto modo potrebbero infatti rendere difficili o addirittura pericolose alcune operazioni, come l’atterraggio, oltre ad avere effetti negativi per la salute.
Perché i piloti di aerei portano sempre gli occhiali da sole
Se anche voi vi siete sempre chiesti perché i piloti di aerei portano gli occhiali da sole, eccovi la risposta.
Negli anni ’30 moltissimi piloti della US Air Force accusarono mal di testa e vertigini. Ben presto si scoprì che tutti questi malesseri erano causati dalla luce solare che abbagliava loro durante le ore di volo. È in questo contesto che furono inventati i primi occhiali da sole per i piloti. Si tratta dei primi modelli, decisamente più ingombranti e meno pratici di quelli moderni, che però non riuscirono a soddisfare le esigenze dei piloti che lamentavano di non avere comunque la chiarezza visiva di cui necessitavano e di essere spesso accecati dal bagliore del sole.
Tra la fine degli anni ’30 e gli inizi degli anni ’40, allora, furono creati gli occhiali da sole da aviatore, funzionali e prodotti in serie per piloti e marinai. I nuovi occhiali erano adesso in grado di proteggere gli occhi dei piloti, ridurre il bagliore e assicurare un ampio e indisturbato campo visivo.
Le funzionalità degli occhiali da sole per piloti
Per i piloti gli occhiali da sole sono davvero essenziali per garantire la giusta sicurezza durante il volo. Alla guida di un aereo è infatti necessario avere una vista a dir poco perfetta, in modo tale da poter identificare simboli, luci e pulsanti in cabina di pilotaggio, ma anche per vedere bene il traffico aereo.
Gli occhiali da sole si fondano sull’utilizzo delle lenti polarizzate, che includono cioè un filtro capace di proteggere l’occhio dai raggi UV; grazie a questa funzione, questi occhiali riescono a ridurre l’affaticamento visivo, un aspetto importantissimo per i piloti, e migliorano la nitidezza anche quando si stanno osservando oggetti in lontananza.
Gli occhiali da sole risultano quindi essere molto importanti per proteggere la vista dei piloti e devono necessariamente essere capaci di resistere ai raggi solari, diminuire l’affaticamento degli occhi e ridurre al minimo la deformazione del colore. In questo contesto i colori delle lenti hanno un ruolo fondamentale.
Le lenti gialle, per esempio, sono considerate molto efficaci, dal momento che filtrano molto bene senza oscurare il paesaggio.
Anche le lenti verdi e quelle grigie sono perfette per ripararsi dalla luce particolarmente intensa del sole.
Quelle blu, invece, sono sconsigliate per i piloti, in quanto non del tutto performanti contro l’abbagliamento perché filtrano solo gli infrarossi e non gli ultravioletti.
Infine, le lenti azzurre o rosa, non hanno alcun vantaggio dal punto di vista tecnico e la loro diffusione è legata esclusivamente a ragioni estetiche. Non sono quindi utilizzati dai piloti.
Gli effetti dei raggi solari ad alta quota
Sulla terra ferma le radiazioni solari vengono filtrate dall’atmosfera terreste e quindi non risultano particolarmente pericolose se affrontate nel giusto modo. I raggi solari, però, diventano sempre più forti man mano che si sale di quota. Pensate alle vostre vacanze in montagna, per esempio: qui se non vi siete ben protetti con della crema solare, rischiate di bruciarvi molto più di quanto rischiereste al mare.
I piloti volano circa a 11 mila metri d’altezza, dove l’aria è più rarefatta e la luce solare diventa più luminosa e pericolosa. Ogni 30,5 metri di quota, infatti, i raggi UV aumentano del 5%: se consideriamo che il traffico aereo si trova intorno agli 11 mila metri di quota, possiamo intuire di come la quantità di radiazioni cresca notevolmente.
Per aiutare i piloti a proteggersi dall’intensità della luce, sugli aerei esistono inoltre delle alette parasole che aiutano a ridurre il possibile fastidio causato dai raggi solari, anche incrementati dal riflesso sulle nuvole bianche.