Sembra che quest’anno proprio nessuno abbia rinunciato a partire per le vacanze estive. Non solo località di mare o tranquille destinazioni montane, ma tante, tante capitali mondiali sono state prese d’assalto dal turismo o sarebbe meglio parlare di Overtourism. Il sovraffollamento di alcune città è stato oggettivo. Ci sono state destinazioni così piene di visitatori da aver indotto i residenti a rimostranze.
Il fenomeno, se da una parte sta facendo registrare grande incremento economico per albergatori e commercianti, dall’altra sta provocando sempre più insofferenza tra gli abitanti. Ci sono città italiane che stanno soffrendo della numerosa presenza di viaggiatori: Venezia, Firenze, Amalfi e, immancabilmente, Roma si sono trovate affogate dall’afflusso turistico. E la gente inizia a dimostrarsi insofferente a questa realtà che, oltretutto per alcune città, sembra essere in crescita.
Soprattutto i piccoli centri, fatti di piccoli vicoli, dedali di stradine che circondano il centro abitato, sono strette nella morsa del turismo che modifica i ritmi di vita, la qualità della vita e anche l’interazione sociale. D’altro canto un territorio saturo non può non andare in sofferenza quando il numero di persone presenti eccede di gran lunga la sua capacità. Ed è così che nascono problemi di stress sociale e psicologico, difficoltà nella capacità di accoglienza e, non di meno, problemi ambientali.
A fronte di una situazione che sembra aver modificato le abitudini di alcune mete turistiche, inducendo molti residenti ad allontanarsi dalle località più ricercate dai visitatori, sono proseguiti i viaggi nelle capitali europee. Al primo posto in questa estate, ormai quasi in dirittura d’arrivo, è stata Amsterdam pregevole per i suoi canali, i suoi arredi, è anche facile da scoprire grazie alla naturale cordialità della popolazione che ha dalla sua anche una grande padronanza con la lingua inglese. Viene seguita subito dopo da Parigi che resta una destinazione di sogno per molti viaggiatori con i suoi monumenti, come la Torre Eiffel, il Louvre e Notre-Dame, oltre che per i suoi caffè e i negozi di alta moda. Non mancano le destinazioni italiani e tra le tante spicca Milano, qualche posizione avanti rispetto alla Capitale.
Ma se le popolazioni dei centri di maggior interesse si sentono travolti e invasi nella stagione dei viaggi, l’estate in particolare, resta il progetto di destagionalizzazione e decentralizzazione. Distribuire le visite in diversi periodi dell’anno e soprattutto allargare i confini verso cittadine altrettanto pregevoli, ma meno battute, porterebbe ad ammortizzare le conseguenze dell’overtourism che oggi sembra creare non pochi problemi. Ma si tratta di piani di intervento che richiedono una programmazione a più ampio raggio che comprendano maggiori infrastrutture e l’idea di un modello turistico nuovo.
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