Dalle prime ore di giovedì 29 agosto il Giappone sta vivendo in un incubo, violentemente colpito dal tifone Shanshan. Piogge torrenziali hanno provocato allagamenti, il vento ha fatto registrare raffiche fino a 215 km/h, si tratta di condizioni climatiche estreme che stanno provocando danni ingenti e mietendo vittime: sono almeno tre le persone decedute.
Ma è solo l’inizio di una terribile perturbazione che flagellerà il Giappone, partendo dalle coste meridionali per raggiungere anche l’entroterra, per ben cinque giorni consecutivi. Questa catastrofica situazione climatica, infatti, secondo gli esperti, andrà avanti fino a lunedì 2 settembre.
Risveglio di paura quello di ieri nella prefettura di Kagoshlma, nell’isola di Kyushu, dove gli abitanti si sono trovati, sin dalle prime ore della mattina ad avere a che fare con precipitazioni che nelle ultime 48 ore hanno raggiunto gli 80 centimetri e vento che ha soffiato con una potenza tale da raggiungere, sin da subito, i 185 km/h, il mare s’è alzato facendo registrare onde di quasi 8 metri di altezza. L’allerta è massima anche se, i meteorologi sembrano essere certi che la situazione sia destinata a peggiorare, con previsioni annunciano piogge fino a 100 cm in alcune zone del Paese.
Purtroppo è già iniziata la conta dei danni, dei morti, dei feriti. Solo ieri tra Kagoshima, Miyazaki e Oita sono decedute almeno 3 persone, mentre 40 sono rimaste ferite e ben 4 milioni di residenti sono stati allontanati dalle proprie abitazioni, per motivi di sicurezza. I danni alle strutture sono ingenti, 40 gli edifici che hanno subito conseguenze notevoli dal tifone, il pericolo resta considerevole e non solo per altri allagamenti, ma per frane e inondazioni.
Il Paese s’è fermato. Treni e fabbriche si sono bloccate, i cittadini seguono con grande tensione e preoccupazione l’evoluzione della situazione che non sembra far presagire niente di buono visto che gli esperti sembrano essere certi che attraverserà gran parte della nazione. Le aspettative, e forse anche la speranza, è che perda potenza, visto che solitamente il ciclone viene alimentato dalle acque sottostanti che non troverà sul suo tragitto.
Sono stati proprio i meteorologi a studiare il fenomeno che si è formato il 20 agosto vicino alle Isole Marianne nel Pacifico, diventando il giorno seguente una depressione tropicale, e il 22 agosto una tempesta, per trasformarsi in tifone il 23 agosto, quando ha sviluppato un ‘occhio’ che è andato aumentando di dimensioni fino a circa 20 chilometri di diametro il 26 agosto. Il picco massimo lo ha raggiunto il 27 agosto quando è stato classificato di ‘categoria 4’ nella scala degli uragani, fino a colpire, ieri, il giorno seguente le coste nipponiche.
Nonostante appare evidente che stia diminuendo la sua intensità, si parla sempre di venti che soffiano a oltre 100 km/h, ma si prevede che continuerà a diminuire nelle prossime ore, fino ad arrivare a lunedì 2 settembre con venti di 65km/h. Non resta che vedere quale saranno le conseguenze per il Giappone dopo il passaggio di Shanshan.
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