Ne trova 60 mila all’interno del contatore della luce, altro caso pauroso in Italia

60 mila all’interno del contatore, di che si tratta? Vediamo questo altro caso pauroso che sta accadendo in Italia.

Le ritrova nel contatore della luce
Le ritrova nel contatore della luce – viaggi.nanopress.it

Sta diventando una vera e propria epidemia, che preoccupa esperti e comuni cittadini. In questi giorni un altro caso registrato nel nostro paese e che giustamente rende ansiose alcune categorie di persone. Di che si tratta? Vediamo insieme cosa sta accadendo e dove.

60 mila all’interno del contatore, cosa sta accadendo?

Un vero e proprio spavento per un anziano signore. Questo è quanto accaduto a Formello, nel Lazio. Qui un uomo è stato vittima di una vera e propria aggressione da parte di api. Ben 60 mila all’interno del contatore.

Un caso così eclatante da essere stato ripreso anche dai maggiori quotidiani del nostro paese. Non capita così spesso infatti di trovare un così corposo sciame. L’uomo si è imbattuto in questa incredibile quantità facendo una banale lettura del contatore di casa sua. Aprendo lo sportello, ecco la sgradevole sorpresa.

Fortunatamente però, solo fastidiose punture gonfie e nessun pericolo di shock anafilattico per questo signore, che se l’è cavata con un grande spavento. Formello in questi giorni sembra proprio essere al centro di una vera e propria invasione da parte di questi insetti.

Già nel mese di giugno uno sciame si era nascosto nel vano contatore di un altro centro residenziale della cittadina. Ben 18 mila api che però sono andate incontro aduna brutta fine. Inizialmente si era deciso di contattare un esperto che potesse recuperarle e portarle altrove, ma non c’è stato il tempo.

60-mila-allinterno-del-contatore
60 mila all’interno del contatore – viaggi.nanopress.it

Qualcuno ha infatti spruzzato un potente insetticida nel contatore. Le 18 mila api sono state trovate morte scioccando non poco l’intero complesso residenziale. Si tratta comunque di una specie, che per quanto pericolosa per molti individui sensibili alla loro puntura, è molto utile e fondamentale per i nostri ecosistemi.

Intanto le 60 mila api di cui sopra sono state rimosse grazie all’intervento di Andrea Lunerti. L’uomo è un naturalista zoofilo, esperto nel lavorare con gli animali ed interviene soprattutto nei centri urbani.  L’etologo, oltre ad essere divulgatore scientifico, lavora con gli animali anche in tv e nelle serie televisive.

Come difendersi dalle api

Sul suo sito ufficiale, Lunerti condivide anche un video dove spiega come procede alla cattura degli insetti, riportandole ad un habitat a loro più favorevole. Un modo anche per esorcizzare la paura che in molti di noi nutrono verso le api.

Una paura fomentata anche dalla notizia in questi giorni, di una particolare invasione che riguarda il nostro paese. A quanto pare sono state avvistate diverse api legnaiole. Si tratta di una variante dell’insetto caratterizzata però da colore blu. Vista la grandezza, erroneamente si confondono con i calabroni, ma si tratta di tutt’altro.

Potreste riconoscerle grazie all’enorme pungiglione ed al ronzio potente. Si trovano principalmente nelle zone boschive, giardini, prati. Tendenzialmente non sono aggressive e pungono l’uomo solo se si sentono minacciate. Sono grandi fino a 2,5 centimetri, ed il nome lo devono al fatto che sono abili scavatrici del legno. Non a caso depongono uova molto facilmente nelle travi dei tetti.

allarme-api-in-italia
Allarme api in Italia – viaggi.nanopress.it

Ma come difendersi in caso di attacco di api? In molti temono, soprattutto se non sono mai stati punti prima, uno shock anafilattico. In linea generale il consiglio degli esperti è quello di coprire immediatamente naso, bocca e occhi e allontanarsi velocemente. Bene non agitarsi perché si rischia di indispettire ancora di più gli insetti. Se ci si trova al mare, recarsi in acqua è una buona mossa, perché gli insetti tendono a non agire in questa situazione.

Se però nonostante le accortezze si dovesse venire punti comunque, si deve cercare di rimuovere subito il pungiglione, perché in questo modo si va a ridurre la propagazione del veleno. Mossa che va fatta con grande cautela, per non scatenare il problema opposto, ovvero di spargere ancora di più la tossina.

Impostazioni privacy