Le Cinque Terre ce l’hanno fatta, e a Monterosso si festeggia in attesa della nuova stagione: dopo sei mesi di duro lavoro le strade e le case sono state liberate dal fango, i negozi e i ristoranti hanno riaperto, e a breve lo faranno anche gli hotel. E questo splendido tratto della costa ligure potrà riaccogliere i turisti da tutta Europa. Che già hanno cominciato ad arrivare in massa per i primi bagni.
Era il 25 ottobre del 2011 quando un alluvione devastò queste terre. Il torrente Morione, costretto per decenni dagli argini, è esploso con rabbia violenta a causa delle piogge, e ha colpito principalmente Vernazza e Monterosso, due tra le perle delle Cinque Terre. Ma anche la montagna, per troppi secoli soggiogata dai terrazzamenti per le coltivazioni e le abitazioni, ha voluto dare sfogo alla sua collera: ben 64 frane in un solo giorno hanno devastato la zone. E il torrente in piena si è trasformato in un fiume di fango che ha travolto tutto.
Di fronte a uno scenario così apocalittico nessuno avrebbe mai pensato allora che si sarebbe potuti tornare alla normalità, dice Angelo Betta, sindaco di Monterosso. Ricordando quella frase, “Monterosso non c’è più”, pronunciata di fronte al disastro. Ma ricorda anche come la rassegnazione fece spazio alla speranza quando vide l’esercito di alpini e volontari della Protezione Civile arrivare in massa per soccorrere il paese in difficoltà. E la loro volontà di scavare ha fatto prendere pale e picconi in mano anche alla popolazione per risollevarsi dalla tragedia.
E oggi finalmente Monterosso, e tutte le Cinque Terre, ce l’hanno fatta. Il 25 aprile è stato festeggiato anche là, ricordando gli eroi della Resistenza, ma anche Sandro Usai, il volontario morto travolto da una piena mentre aiutava altre persone. E nel frattempo alla stazione della ferrovia scendevano centinaia di persone, per lo più tedeschi, pronti a farsi il bagno nelle acque del Mar Ligure. D’altronde il tempo lo permetteva. E adesso si guarda al ponte del 1 Maggio e all’estate, con l’imminente apertura di tutti i servizi alberghieri. Mentre adesso i ristoranti già segnavano il tutto esaurito. Ma mentre si fanno progetti per la bella stagione, si pensa anche a mettere Monterosso e gli altri paesi in sicurezza. Perché se sono serviti quattro milioni di euro per far fronte all’emergenza, adesso ne occorrono 70 per salvaguardare la montagna. In nome di una Monterosso “tutta nuova, più bella e sicura”.
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