Gli stabilimenti balneari, in molte località, applicano tariffe che superano i limiti del sopportabile. Scandalo in questa spiaggia italiana…
L’estate italiana, tradizionalmente dedicata al relax sulle spiagge, quest’anno si confronta con rincari esorbitanti e controversie sul diritto di accesso.
Gli stabilimenti balneari, in svariate località, applicano tariffe che superano i limiti del sopportabile.
Recenti analisi rivelano che il costo di un semplice toast può arrivare fino a sette euro, mentre le bottiglie di Prosecco e i servizi come lettini e ombrelloni presentano aumenti notevoli, rendendo il soggiorno al mare un lusso per pochi.
La questione delle concessioni delle spiagge in Italia rappresenta un nodo cruciale. Le proroghe continue delle concessioni hanno portato ad una situazione di stallo, con pochi cambiamenti e una pressione crescente sui portafogli dei bagnanti.
Nonostante le direttive europee, che stabiliscono che il bagnasciuga debba rimanere libero ed accessibile, nella realtà italiana il libero accesso alla battigia è spesso limitato.
Una risposta al problema viene da Mare Libero, un movimento nato nel 2019 a Firenze con l’intento di garantire il diritto di accesso alle spiagge…
Spiagge italiane, scandalo prezzi alle stelle e battaglie per l’accesso libero
I militanti di questo gruppo si recano volontariamente negli stabilimenti balneari senza pagare il costo d’ingresso e sistemano i loro asciugamani in aree riservate ai clienti.
Le loro azioni vengono documentate e condivise sui social per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il coordinatore del progetto, Agostino Biondo, ha chiarito che Mare Libero non ha come obiettivo la liberazione delle spiagge, che sono già pubbliche, ma esercitare un diritto che dovrebbe essere universale.
Le spiagge sono viste come beni comuni e non proprietà private, quindi chiunque ha il diritto di accedervi senza pagare tariffe elevate.
Nonostante occasionali richieste di allontanamento da parte del personale degli stabilimenti, i militanti di Mare Libero riferiscono di non aver incontrato grandi ostacoli.
I bagnanti, nella maggior parte dei casi, dimostrano solidarietà oppure indifferenza. Questa forma di protesta pacifica mira a fare luce sulle difficoltà di accesso e sui costi proibitivi delle strutture balneari.
In risposta a questa situazione, il dibattito su come gestire le concessioni delle spiagge e contenere i rincari continua ad essere acceso.
I turisti e i cittadini sono sempre più consapevoli delle difficoltà economiche e legali legate all’accesso alle spiagge.
Nel mentre le iniziative come quella di Mare Libero pongono interrogativi importanti riguardo la giustizia e l’equità nella gestione delle risorse costiere italiane.