Immagina di ritrovarti a passeggiare con il tuo cane in una tranquilla mattina, quando improvvisamente ti imbatti in un tesoro di 70 milioni di anni fa…
È esattamente ciò che è successo a Damien Boschetto, un giovane ragazzo di 25 anni che vive a Cruzy, un piccolo comune della Francia meridionale.
La grandiosa scoperta di Damien è una storia che racconta di dedizione, passione e un pizzico di fortuna.
Il giovane venticinquenne stava passeggiando tranquillamente con il suo cane Muffin all’interno della foresta di Montouliers, situata a qualche chilometro di distanza da casa sua.
Durante l’escursione quotidiana Damien inizia a notare qualcosa di insolito che sporge da una roccia erosa.
Damien è un grande appassionato di paleontologia, passione sviluppata durante il corso degli anni grazie ai suoi studi, Damien quindi si accorge immediatamente che si trattava di un osso di dimensioni particolarmente grandi.
Tale osso scoprirà poi appartenere a qualcosa di a dir poco straordinario…
La scoperta di Damien, tesoro di 70 milioni di anni fa
Damien stava passeggiando tranquillamente con il suo fedele amico a quattro zampe all’interno della foresta di Montouliers.
Ad un certo punto il venticinquenne nota qualcosa sporgere sotto una roccia erosa, a quel punto si avvicina e capisce immediatamente di cosa si tratta, essendo un grande appassionato di paleontologia, passione che ha sviluppato durante il corso degli anni grazie suoi studi universitari.
Il giovane ragazzo si accorge quindi che si tratta di un osso di dimensioni particolarmente grandi. Quest’osso scoprirà poi infatti appartenere ad un titanosauro, ovvero uno dei dinosauri più grandi mai esistiti sulla terra.
Il titanosauro era una specie di dinosauro erbivoro con un collo particolarmente lungo, capace di raggiungere anche i 25 m di lunghezza e di pesare fino a 70 t.
L’osso che Damien aveva inizialmente identificato era l’osso pelvico, presto però si scoprì che sotto terra si celava l’intero scheletro.
Damien quindi decise di mantenere la sua scoperta segreta, ma questo soltanto per circa due anni, permettendo così agli archeologi di lavorare sulla scoperta senza interferenze e tutelando anche il sito del ritrovamento.
Durante questi due anni Damien ha collaborato con l’Associazione Culturale Archeologica e Paleontologica del museo di Cruzy e scherzando ha affermato:
“Il mio cane non ci aiutava particolarmente negli scavi, ma spesso faceva la guardia al terreno e ai fossili”
Il direttore del museo nel quale ad oggi è esposto lo scheletro del titanosauro invece ha ammesso:
“Da quando è entrato a far parte del museo e dell’ACAP, ha contribuito molto alla paleontologia delle nostre collezioni, il che è importante per il futuro. Queste scoperte sono interessanti dal punto di vista scientifico perché contribuiscono alla comprensione delle specie e degli ecosistemi del tardo Cretaceo in Francia e in Europa.”