Mar Nero, scoperta inverosimile durante l’immersione: cosa trovano

Una immersione nel Mar Nero si è trasformata in una caccia al tesoro in un relitto affondato. Il suo carico ora torna a splendere.

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La scoperta – viaggi.nanopress.it

Quello che è successo nelle epoche passate è difficile da ricostruire a meno di non avere informazioni, per esempio provenienti da antichi documenti. Per questo motivo tante volte le scoperte si fanno semplicemente per puro caso. Quello che è successo a un gruppo di archeologi subacquei, che si sono immersi per esaminare una area molto vasta in una baia del Mar Nero.

Dal Mar Nero un tesoro riemerge dopo secoli

Il mondo che conosciamo adesso è cambiato rispetto al passato. Ad essersi modificati sono i confini dei Paesi ma anche il modo in cui i popoli comunicavano e commerciavano. Ora le navi sono molto spesso utilizzate per il trasporto delle merci ma sono affiancate ad altri mezzi di trasporto.

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Uno dei reperti – viaggi.nanopress.it

Nel periodo tra il Medioevo e il Rinascimento, invece, fino all’Ottocento gli unici modi per portare merci in grande quantità da un lato all’altro del mondo erano proprio le navi. Navi che andavano incontro a volte a un destino infausto e affondavano con il loro carico di uomini, storie e oggetti. Esiste per questo una branca dell’archeologia che si specializza nella caccia a quello che c’è sui fondali.

E una delle esplorazioni che è avvenuta per conto del Museo Nazionale di Storia e del Museo Regionale di Storia di Burgas, in Bulgaria, si è concentrata proprio su un relitto, di cui ora si cerca di rintracciare la posizione esatta. Il suo tesoro sta però riemergendo un pezzo alla volta. Letteralmente un pezzo alla volta.

L’affascinante carico di questa nave che probabilmente si trovava in questa zona del Mar Nero tra l’Anno Mille e il 1500 è composto infatti di vasi. I ritrovamenti hanno portato alla catalogazione di molti frammenti di oggetti di vetro. Oggetti che, questa è l’ipotesi degli esperti, probabilmente sarebbero dovuti essere esposti in qualche grande negozio sul territorio dell’Antico Impero Ottomano portati da qualche commerciante veneziano.

La caccia prosegue

I ritrovamenti nella baia di Chengene sono iniziati nel 2020 e nel corso degli ultimi anni se ne sono fatti diversi. Gli oggetti di vetro, emersi tra il 2020 e il 2021, hanno permesso di provare ad immaginare a cosa fosse destinato il carico della nave. Adesso però cominciano ad emergere anche dei pezzi che potrebbero effettivamente appartenere alla nave stessa.

Dal mare sono infatti emersi alcuni frammenti di catene di ancoraggio e molti altri reperti in ceramica. Purtroppo, il fondale della baia di Chengene è composto da sassi, che hanno di certo contribuito a mandare in mille pezzi gli oggetti delicati che si trovavano sulla nave.

Ma proprio l’area vasta in cui si stanno rintracciando parti di coccio e di vetro permette di ricostruire quello che potrebbe essere stato il destino ultimo della nave. Il carico potrebbe, e questa è la ricostruzione degli archeologi, essere finito fuoribordo durante una tempesta che ha poi, solo in un secondo momento, affondato la stessa nave, motivo per cui il carico e il veliero potrebbero non essere così vicini. L’esplorazione prosegue.

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