Il Mar Mediterraneo preoccupa. C’è un particolare che desta una grande preoccupazione e vi sveliamo di cosa si tratta.
Come mai il Mar Mediterraneo sta destando grande preoccupazione nelle persone e specialmente negli esperti che non hanno potuto fare a meno di notare una cosa davvero incredibile. Ciò di cui vi parliamo oggi è un tema legato all’inquinamento ambientale e in special modo all’inquinamento marittimo. E probabilmente rimarrete a bocca aperta quando scoprirete in questi anni le ricerche compiute dagli esperti a cos’hanno portato. Si tratta di un esito sensazionale e che allo stesso tempo rattrista e dà rabbia a tutti coloro che sono seriamente innamorati del nostro mare.
Il Mar Mediterraneo preoccupa
E dopo avervi parlato di un inquietante rivelazione dal Mediterraneo: ecco cosa hanno scoperto, oggi torniamo qui a farvi una rivelazione che è per alcuni a dir poco sconcertante. Infatti la scoperta è così assurda che ha destato e continua a destare grande preoccupazione tra le persone. Dovete sapere che il Mar Mediterraneo è uno degli ambienti più minacciati al mondo. Lì è possibile trovare oltre un milione di tonnellate di plastica.
E ogni anno, sono ben 230.000 tonnellate i rifiuti plastici finiscono in questo mare. E a quanto pare l’Italia, l’Egitto e la Turchia contribuirebbero per ben il 50% di questo inquinamento. E tra le città che inquinerebbero di più ci sarebbero Roma, Milano, Torino, Palermo e Genova. E quali sono le cause di ciò? Secondo alcune fonti la cattiva gestione dei rifiuti, oltre che una grande densità di popolazione che vive nelle coste e anche il turismo di massa. Ma se questo tema non era nuovo, come mai se ne torna a parlare adesso e il Mar Mediterraneo preoccupa particolarmente? Ve lo diciamo subito.
Ecco come mai
Vi abbiamo già detto che il Mar Mediterraneo sarebbe inquinato dalla plastica in modo pesante. Ma forse non sapete che le plastiche che galleggiano nel nostro mare sarebbero addirittura visibili dallo Spazio! Infatti, l’l’Istituto di scienze marine del CNR e altri enti hanno usato 300.000 immagini satellitari che sarebbero state raccolte ogni tre giorni per ben 6 anni.
E l’obiettivo di questa pratica sarebbero quello di mappare in modo dettagliato l’inquinamento marino. Le registrazioni sono state fatte dai satelliti Sentinel-2 del programma Copernicus dell’UE che rivelano come nel nostro mare ci siano vere e proprie strisce di rifiuti, conosciute anche con il nome di “andane“, che sono lunghe fino a 20 km e che sarebbero dovute alle emissioni di rifiuti terrestri. Tali rifiuti sarebbero poi trasportati al mare dalle correnti che tenderebbero ad avvicinarle tra loro creando una vera e propria scia che vista dallo Spazio, e non solo, preoccupa moltissimo.