La conclusione della stagione della pesca al tonno rosso nel Mediterraneo e nell’Atlantico, è iniziata ieri notte 9 giugno dopo la decisione della U.E. Questo avviene sei giorni prima della data inizialmente prevista per proteggere la limitata riserva nelle nostre acque.
In materia di pesca quest’anno, la Commissione Europea, si è data da fare prima con il divieto alla pesca di seppie, calamaretti e telline, poi con la decisione della chiusura anticipata della pesca al tonno rosso.
Secondo la Ue, la quota annuale è stata raggiunta e non ammette che si verifichino ancora casi di pesca illegale, soprattutto ora che i riflettori sono puntati sul tonno rosso.
Il porta parola del commissario europeo alla pesca, dichiara:
La chiusura della pesca con la senna è necessaria per proteggere la limitata riserva di tonni rossi.
E aggiunge:
Francia, Grecia e Spagna sono state informate della decisione che entra in vigore dalla mezzanotte del 9 giugno.
Questa decisione concerne la pesca industriale e i pescherecci europei che utilizzano reti a circuizione, essenzialmente la Francia, la Grecia ed in misura minore Malta. L’Italia ha decretato ed osservato una moratoria per i pescherecci che utilizzano la stessa tecnica di pesca.
La responsabile della campagna Mare di Greenpeace, spiega:
L’Unione Europea non avrebbe dovuto proprio aprire la stagione di pesca quest’anno.
La decisione di oggi arriva troppo tardi e dimostra quanto Greenpeace sostiene da tempo, il problema è che la flotta negli ultimi anni è stata potenziata, spesso con sovvenzioni dei contribuenti, in maniera sproporzionata, e ha raggiunto una capacità di pesca di gran lunga superiore a ciò che può essere effettivamente prelevato, devastando le risorse.
Questo mentre la comunità scientifica ha ripetutamente evidenziato la crisi dello stock del tonno rosso del Mediterraneo e la necessità di fermare la pesca. Tali attività non sono più sostenibili né da un punto di vista ambientale né economico.
In assenza di misure urgenti il tonno rosso scomparirà dai nostri mari, afferma concludendo la responsabile di Greenpeace:
La situazione è critica: senza azioni urgenti il tonno rosso rischia di scomparire dai nostri mari.
La chiusura della stagione di pesca per i pescherecci europei arriva troppo tardi e dimostra che non c’è più tempo da perdere. Stasera i pescherecci spagnoli, francesi e greci torneranno in porto, ma è necessario che anche gli altri paesi del Mediterraneo fermino immediatamente le loro attività di pesca.
Ma i pescherecci non europei? Purtroppo per loro c’è solo il limite di circa 40 % della quota pesca ed il rischio è quello che i pescherecci europei cambino la bandiera per evitare i controlli comunitari.
Cosa ne pensate?