A pochi km da Roma sorge l’Olimpo della Ciociaria, considerato uno dei borghi più belli vicino la capitale. Ecco di quale si tratta.
Roma è una delle città più visitate del mondo e la seconda nella classifica di quelle più fotografate dietro New York. E dentro di sé ha molti Patrimoni Unesco che affascinano ogni giorno turisti e residenti.
Passeggiare per la Capitale d’Italia è una vera e propria immersione nell’arte e nella tradizione, anche se, nei mesi più gettonati, il flusso di turisti potrebbe infastidire chi la vuole visitare con calma.
L’Olimpo della Ciociaria: ecco dove si trova
Esistono però molti borghi, vicino Roma, che regalano un panorama speciale ed uno in particolare è stato considerato l’Olimpo della Ciociaria. Ossia il territorio che si trova tra il Lazio e la Campania.
I limiti geografici di questa zona non sono mai stati delineati e durante il ventennio fascista, il termine Ciociaria, veniva utilizzato come sinonimo della provincia di Frosinone e delle attività folkloristiche che venivano fatte in questa zona.
In questi luoghi, a soli 80 km da Roma, si trova Fumone, che si trova a 783 metri sopra il livello del mare. Tra i Monti Ernici e i Monti Lepini, ed è conosciuto anche come il borgo dei misteri.
Questo nome è dato dalla presenza nel borgo di alcuni misteri il cui il primo è situato nel Castello Longhi-De Paolis. Dove vi fu incarcerato per 10 mesi di carcere, Papa Celestino V, prima della sua morte.
Perché Fumone prende il nome di borgo dei misteri?
Proprio qui è presente il Pozzo delle Vergini, lungo e stretto alla base, dove in epoche lontane venivano torturate le ragazze che non arrivavano vergini al matrimonio, grazie ad un sistema dotato di lame.
A quei tempi, c’era la possibilità che il signore feudale potesse sostituire un uomo durante la sua prima notte di nozze, in occasione di un matrimonio di un proprio servo della gleba grazie al ius primae noctis.
Il mistero più inquietante però, riguarda la morte del Marchesino Francesco Longhi, un bambino di 5 anni che venne mummificato e custodito per molti secoli attorno al castello, secondo una pratica ancora oggi sconosciuta.
La leggenda, narra che, la madre del bambino, ancora oggi, vaghi all’interno del castello in cerca del suo figliolo scomparso. Dopo che venne avvelenato dalle sue sette sorelle con dell’arsenico per motivi legati all’eredità.
Il motivo dell’uccisione sembra sia stata per il fatto che essendo l’unico maschio avrebbe ereditato tutta la fortuna. E ancora oggi il corpo del bambino è esposta in una teca di vetro lì dove era la sua stanza.
Secondo alcune fonti, sembra che nel castello, il piccolo marchesino sia ancora presente sotto forma di fantasma. E che sua madre, dopo la sua morte ha continuato a vestirlo come se fosse vivo e avrebbe fatto ridipingere tutti i quadri che esprimevano gioia e felicità.
Per questo motivo, il borgo, in quanto affascinante, nasconde dei misteri che non sono stati ancora svelati e che suscitano la curiosità dei più coraggiosi.