Un sub aiuta uno squalo che si trovava in una situazione di grande difficoltà. La scena è diventata virale sul web e ha commosso tutti.
Un giovane subacqueo aiuta uno squalo che aveva qualcosa incastrato all’interno della bocca. Il finale non è come in molti si aspettavano che fosse.
Sub aiuta squalo
Poco tempo fa, uno squalo è stato avvistato in questo amatissimo mare italiano. Oggi vi parliamo sempre di squali, ma di uno che è entrato in contatto con un essere umano e più precisamente con un sub. L’esperto in questione si trovava sott’acqua per svolgere il suo lavoro, quando si è imbattuto in uno squalo. L’immagine potrebbe impressionare in molti, i quali sono letteralmente terrificati da creature marine di questo tipo. Infatti, tutte le persone che leggono o sentono di notizie riguardanti gli attacchi compiuti da squali, si sono ormai fatti l’idea che si tratti di animali aggressivi dai quali stare alla larga. E in certi casi è così.
Ma il sub si è comportato in modo letteralmente opposto. Infatti, si è proprio avvicinato allo squalo di sua spontanea volontà. Una volta fatto, si è accorto che questa creatura marina aveva qualcosa in bocca. Si trattava di un amo o di una sorta di arpione che sicuramente stava facendo del mare allo squalo. Così il professionista in pochi secondi ha provato a toglierglielo. Tuttavia, ha fallito e così ha lasciato andare lo squalo, che è stato allontanato dall’acqua. Ma come mai il professionista non ha continuato ad aiutare lo squalo e ha preferito lasciarlo andare? Ve lo sveliamo subito.
Ciò che avviene dopo è incredibile
Molte persone che hanno visto il video dell’aiuto, che vi mostriamo di seguito, si sono chieste come mai il sub non abbia tentato ancora una volta di aiutare lo squalo. Il motivo è semplice ed è relazionato con qualcosa che si chiama “ampolle di Lorenzini“. Le ampolle sono i sensori dello squalo, grazie ai quali questi animali riescono a percepire le onde elettromagnetiche emesse dalle loro prede. Essendo gli squali quasi ciechi, questi sensori li aiutano a orientarsi. Toccare questi sensori potrebbe portare gli squali in uno stato di catalessi, cosa che è successa proprio allo squalo protagonista di questa storia.
Se il sub avesse continuato a toccare lo squalo, avrebbe permesso a questo stato di catalessi di continuare. E dovete sapere che durante lo stato in questione, gli squali smettono praticamente di respirare. Quindi aiutarlo avrebbe potuto portarlo addirittura alla morte. Il sub quindi si è dimostrato non soltanto una persona coraggiosa e generosa, ma anche competente, dal momento in cui ha saputo quando fermarsi. Probabilmente ci riproverà dopo un po’.