Un uomo è finito sotto indagine per il possesso di due anfore di epoca romana che sarebbero state rinvenute all’interno della sua proprietà. Vi sveliamo quando sarebbero state recuperate, dove e da chi.
Un uomo di 94 anni sarebbe sotto indagine per il possesso di alcuni vasi molto antichi. A Giulianova sarebbero intervenuti i militari che si occupano della tutela del patrimonio culturale. La notizia risalirebbe al marzo di quest’anno e sarebbe stata riportata da Il Messaggero, che rivela che il tutto sarebbe cominciato nel settembre dello scorso anno.
Possedeva delle anfore di epoca romana
Oltre alla scoperta compiuta da parte degli archeologi che trovano antichi vasi trapanati dell’Antica Roma, arriva la notizia riportata da Il Messaggero e che risalirebbe allo scorso marzo riguardante alcune anfore di epoca romana. In base a quanto riportato dalla già citata fonte, sarebbero state recuperate alcune anfore in provincia di Teramo, a Giulianova. A intervenire sarebbero stati i militari della Tutela Patrimonio culturale, nucleo dell’Aquila, che avrebbero bussato alla porta di un immobile nel comune.
Ad aprire la porta un uomo di 94 anni, che sarebbe stato invitato a nominare un avvocato. L’uomo avrebbe ricevuto alcune comunicazioni giudiziarie, che erano conseguenza di un procedimento di indagine. Ma indagato per cosa? In base a quanto trapelato, per l’ottenimento di un profitto per l’acquisto, la ricezione e l’occultamento di beni culturali. Oggetto dell’indagine sarebbero nello specifico due anfore biansate risalenti all’epoca romana. Ora vi diciamo quando sarebbero state trovate, in che luogo e da quali soggetti. A quanto pare, soltanto uno al momento sarebbe finito sotto indagine.
Finisce sotto indagine
L’uomo finito sotto indagine sarebbe un ex pescatore e motorista, che racconta che circa quarant’anni prima avrebbe pescato, assieme ad altri, alcune anfore che non sapeva che valessero qualcosa. Se le sarebbero divise tra loro e infatti l’uomo sarebbe stato in possesso di due, che avrebbe sistemato davanti la sua dimora, senza nasconderle. L’uomo avrebbe ammesso che già in passato sarebbero venuti i carabinieri per portare via le anfore.
L’uomo, però, le avrebbe poste in un basamento di ferro, dal quale sarebbe impossibile staccarle senza romperle. Nel mandato, si leggerebbe che le due anfore sarebbero da considerarsi sequestrate in quanto di eventuale natura archeologica e detenute dal soggetto senza alcun titolo autorizzativo. Le due anfore sarebbe considerate di valore archeologico e quindi il loro proprietario sarebbe ora finito sotto indagine. Ora rimane da capire se effettivamente l’uomo non conoscesse il reale valore di questi reperti archeologici e se verrà dichiarato innocente o colpevole dalla giustizia. Bisogna anche capire quanto varrebbero queste anfore e se verranno mai restaurate, tutelate ed esposte magari all’interno di un qualche museo dove le persone potranno vederle dal vivo.