Avere dei panda in uno zoo è un evento che qualunque ente vorrebbe festeggiare. ma questi cuccioli non sono proprio quello che sembra.
Sarebbe un punto di vanto per qualunque struttura poter avere dei panda, magari dei cuccioli, da poter mostrare ai visitatori. E a quanto pare in questo zoo cinese tanti visitatori sono proprio andati con la intenzione di fare qualche foto a questi batuffoli di pelo bianco e nero.
Il problema è che non si trattava di panda. Come fatto notare da tanti online siamo più vicini al maltrattamento su animali che non a un innocuo modo di fare un po’ di marketing.
I cuccioli di panda che non esistono
Quando si tratta di fare pubblicità e di attirare visitatori c’è chi si inventa di tutto. Ma il caso dello zoo della città di Taizhou, Mar Cinese Orientale, resterà nella storia probabilmente. La struttura ha infatti iniziato a pubblicizzare la presenza di due esserini pelosi chiamandoli Xiong Mao Quan, che in lingua cinese significa cane panda.
Qualcosa di insolito ma che, accompagnato alle foto di questi batuffoli, ha cominciato a portare l’attenzione di tanti proprio sul piccolo zoo in cui l’ingresso costa neanche due euro. Lentamente, però, gli spettatori, online e anche in presenza hanno compreso lo scherzo, chiamiamolo così, che i gestori dello zoo di Taizhou avevano organizzato.
Una mera operazione di marketing che ruotava tutta proprio intorno alla presenza della parola cane e della parola panda così ravvicinate. Perché i due cuccioli che si aggirano nei video e caracollano così simpaticamente non sono cuccioli di panda ma semplicemente due cuccioli di Chow Chow, il tipico cane peloso cinese. I due cuccioli sono stati tinti di bianco e di nero per mimare l’aspetto dei panda.
Non si può credere a nulla?
La trovata pubblicitaria, innocua se si sa andare oltre il sensazionalismo, aberrante se si pensa alla salute degli animali, comunque diventata virale è però solo l’ultima in ordine di tempo. C’è ancora infatti chi cerca di svelare il mistero dello strano orso che nel 2023 è diventato protagonista di centinaia di video e di analisi. I detrattori sono convinti ancora che si trattasse di un uomo vestito da orso malese mentre altri, adducendo video di suddetti orsi, hanno cercato di dimostrare che in realtà era un animale e non un uomo con un costume.
Gli zoo e i centri in cui l’attività ruota intorno agli animali in cattività probabilmente stanno vivendo ora un momento di profonda crisi. È aumentato infatti il numero di persone in tutto il mondo che ritiene sia contro il benessere animale tenere delle creature che dovrebbero scorrazzare libere all’interno di strutture e soprattutto in ambienti naturali che non sono adatti a loro. Da una parte, quindi, non stupisce che proprio le strutture facciano di tutto per attirare visitatori. La nostra speranza, come quella di tanti online, è che questi cuccioli siano almeno stati tinti utilizzando prodotti non tossici.