Le suggestive “palafitte” sulla costa abruzzese

Le suggestive “palafitte” che adornano la costa abruzzese sono parte integrante e testimoni dell’antica civiltà di pescatori.

Cittadina abruzzese
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I trabocchi sono antiche  strutture in legno che si protendono verso il mare, quasi volessero prendere il largo. Sono però trattenute da un ancoraggio sullo strato roccioso, collegate alla riva attraverso dei lunghi pontili. Venivano utilizzati per la pesca, e oggi alcuni sono diventati locali per il divertimento.

Hanno un fascino unico che ha saputo ammaliare anche artisti come D’Annunzio. Sono il segno di un passato molto lontano, alcuni storici ritengono che siano ricollegabili ai Fenici. I primi documenti però sono più recenti, risalgono al XVIII secolo e in quel tempo pare fossero pensati per delle opere di dissodamento.

Solo al termine dei lavori presero un’altra destinazione e vennero usati per gettare le reti al largo senza dover utilizzare una braca per uscire in mare. Fanno parte del paesaggio, come se fossero sempre stati lì, ed ora tanti sono stati trasformati in ristoranti.

I trabocchi descritti in un’opera dannunziana

Mangiare sui trabocchi è un’esperienza unica e molto suggestiva, dove sono serviti piatti tipici della zona, come i maccheroni alla chitarra, accompagnati dallo sciabordio del mare, mentre la vista si protende verso l’orizzonte che pare infinito.

Molti si trovano affacciati su parte del litorale bagnato dall’Adriatico in Abruzzo ma ce ne sono anche in altre zone costiere. Il tratto è lungo circa 40 chilometri e tocca varie località nella provincia di Chieti. La costa si percorre lungo la Strada statale 16 Adriatica, che va da Francavilla al Mare fino a San Salvo.

Passa per Ortona, Fossacesia, San Vito Chietino e Vasto. Uno dei più conosciuti è Trabocco Turchino a San Vito Chietino, citato anche da Gabriele D’annunzio nel Trionfo della Morte. Lo scrittore lo descrisse come una “grande macchina pescatoria che somigliava allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”.

Trabocco
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Gli itinerari offrono un paesaggio stupendo in continuo cambiamento, dai lidi di ciottoli o di sabbia alle  scarpate che scendono ripide sulla costa rocciosa. Il tratto parte da Ortona, caratterizzata da spiagge protette e mare azzurro.

Le spiagge e il mare turchese

Anche la cittadina offre scorci suggestivi insieme ad attrazioni storiche come l’imponente Castello Aragonese e la Torre Mucchia. A San Vito Chietino invece si trova l’Eremo di d’Annunzio, dove per un periodo visse il poeta.

Il paese si erge su una collina rocciosa che si protende fino al mare. La posizione è perfetta per ammirare i trabocchi ed il paesaggio che abbraccia la Maiella al Gran Sasso fino a Vasto. Splendide le spiagge Calata Turchino e Molo Sud dove fermarsi ad ammirare il mare. Tappa da non perdere e Rocca San Giovanni che fa parte dei Borghi più belli d’Italia.

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