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A Roma l’hanno presa sul ridere e hanno pensato bene di costruire un hotel di spazzatura: eppure quello dei rifiuti è un tema molto delicato di cui si dibatte da anni e a cui nessuno sembra trovare una soluzione. Soprattutto nelle grandi città, dove ogni giorno si producono tonnellate di spazzatura.
Forse sarà capitato anche a voi di guardare sconsolati la pattumiera di casa e chiedervi come fate a produrre così tanti rifiuti in solo giorno: provate a moltiplicare questa domanda per tutti i milioni di abitanti che vivono nelle grandi capitali e nelle metropoli e vi accorgerete che quello della spazzatura non è un problema di poco conto. Bottiglie di plastica, cartoni, confezioni di vari materiali spropositate rispetto alla dimensione del contenuto, cellophane, oggetti elettronici, batterie, medicinali, vetro, lattine: l’elenco è lungo e potrebbe continuare all’infinito solo per i normali scarti che ogni famiglia italiana produce nell’arco del proprio tran tran quotidiano. Nonostante l’introduzione della raccolta differenziata, infatti, l’emergenza rifiuti non sembra arrestarsi: ogni giorno in televisione si dibatte a proposito di discariche e luoghi idonei per la costruzione di centri di smaltimento e ogni volta c’è la triste consapevolezza che la soluzione sembra molto difficile da trovare. Certo c’è chi reagisce in modo creativo: nella città di Palermo i rifiuti diventano mostra, eppure l’elenco delle città più sporche del mondo è piuttosto lungo. E purtroppo e c’è posto anche per l’Italia in questo vergognoso primato.
Mumbai, capitale mondiale della spazzatura
Certo 14 milioni di abitanti contribuiscono non poco a riempire gli scarsi cestini della spazzatura di Mumbai, capitale dell’India: non è un caso quindi che il sito web thisblogrules.com l’abbia battezzata come ‘Capitale mondiali della spazzatura’. Il sovraffollamento qui è il problema maggiore che, a cascata, coinvolge molti altri settori: dai mezzi pubblici alle strade al sistema fognario, tutto qui è troppo utilizzato rispetto a quanto possano sopportare pullman e viali. E non solo: le bidonville in periferia non brillano per pulizia anche perchè qui i servizi sono scarsi e non riescono a tenere testa all’enorme richiesta di Mumbai. Come se non bastasse, c’è il problema dei Monsoni: essendo meta ciclicamente di questi vortici d’aria, capita spesso che cumuli interi di rifiuti vengano sollevati in aria e sparpagliati in giro per diversi metri dalla forza del vento. Se poi si pensa che proprio in India scorre uno dei 10 fiumi più inquinati del mondo…
Baghdad e il problema dell’acqua potabile
Non c’è bisogno di sottolineare quanto la guerra abbia fatto precipitare la situazione già pessima dell’igiene a Baghdad: qui il problema maggiore è rappresentato dalla scarsità di acqua potabile e dalla qualità scadente di quella reperibile. Nel 2007 i rifiuti sono arrivati a un tale livello da provocare un’epidemia di colera durata ben cinque mesi.
Antananarivo in Madagascar
Siamo abituati a pensare al Madagascar come a uno dei più bei paradisi naturali del mondo, grazie all’immensa varietà della sua fauna e della flora. Eppure 16 milioni di abitanti non sono uno scherzo da gestire, anche se sparpagliati su un’isola così grande da essere stata definita come l’ottavo continente del mondo. Con la conseguenza che la capitale del Madascar, Antananarivo, è piena di rifiuti a ogni angolo di strada.
Dacca, capitale del Bangladesh
Il Bangladesh è uno dei Paesi più poveri del mondo e la sua capitale, Dacca, ne paga lo scotto trovandosi immersa in uno dei mari più inquinati del mondo a causa dell’alto contenuto di pesticidi e rifiuti. Dal momento che qui vivono 150 milioni di persone, più del doppio degli abitanti dell’Italia, pensare di bonificare la zona sembra un’impresa possibile. E così, ai bambini non resta che giocare nell’acqua sporca sperando nella buona sorte per non prendersi qualche malattia.
La Oroya in Perù e il problema del piombo
Nella città peruviana di La Oroya si trova una delle più grandi industrie al mondo attiva nella fusione del piombo dal 1922: non a caso, qui il 99% dei bambini ha nell’organismo il triplo della quantità di piombo normalmente accettabile. Il problema in questo caso non sono i cumuli di rifiuti agli angoli delle strade come spesso accade nelle grandi città: il pericolo è molto più sottile perchè si tratta del piombo che impregna ormai in gran quantità non solo l’aria, ma anche l’acqua e la terra.
L’emergenza rifiuti di Napoli
L’emergenza rifiuti di Napoli sembra un tema molto attuale: eppure il problema esiste da ben 15 anni, ovvero dal lontano 1994, raggiungendo così una durata record. Certo la crisi più grave si è verificata in tempi recenti, quando tra il 2007 e il 2008 la situazione nelle discariche è tragicamente crollata causando il blocco dello smaltimento dei rifiuti. Tutto questo ha scatenato le reazioni più disparate, compreso l’incendio degli automezzi per la raccolta dei rifiuti: la gente ha reagito in modo esasperato all’inutile susseguirsi di 11 commissari, nessuno dei quali è mai riuscito a risolvere il problema in modo definitivo.
I problemi sanitari di Addis Abeba in Etiopia
Il grave problema che affligge gli abitanti di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, è di tipo sanitario: qui purtroppo la mancanza di un servizio medico di cure, assistenza e soprattutto prevenzione si fa sentire con un altissimo tasso di diffusione di epidemie, aggravato anche dai cumuli di spazzatura in città. La conseguenza disastrosa è un alto tasso di mortalità infantile e un’aspettativa di vita molto bassa.
Ciudad Juaerez in Messico
Ciudad Juaerez rappresenta un’eccezione in Messico: lo stato infatti non soffre in modo particolare di problemi legati ai rifiuti pur non essendo il Paese più ordinato e pulito del mondo e dovendo spesso fare i conti coi problemi legati alla droga. Eppure Ciudad Juaerez è gestita dalle cosche di narcotrafficanti, scarsamente interessate ai problemi di raccolta e smaltimento della spazzatura. Qui ci sono buche nelle strade così ampie che persino le macchine dei malavitosi fanno fatica a trovare un passaggio!
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