I satelliti in orbita potrebbero causare gravi danni all’atmosfera terrestre, questo è il risultato di alcuni studi recenti.
Le grandi costellazioni di satelliti lanciati in orbita dalla Terra hanno diverse funzioni. Starlink, per esempio, è costituita da moltissimi mini satelliti che appartengono alla società aerospaziale americana SpaceX, di proprietà di Elon Musk.
Questi servono per potere accedere ad internet, a banda larga, a livello planetario e sono in continuo aumento. L’intento societario è quello di espandere la connettività satellitare in tutto il mondo. Da qua li vediamo come piccoli puntini luminosi.
Non è un caso sono chiamati costellazioni. In futuro si prevede la presenza di circa un milione di questi strumenti spaziali intorno alla Terra, che apparterranno a privati. Alcuni ricercatori ritengono che tutto questo popolamento spaziale avrà un impatto molto negativo sul pianeta e sulla vita.
Secondo quanto riportato da un’università dell’Islanda, i cosiddetti detriti satellitari potrebbero indebolire il campo magnetico della Terra. Sopra le nostre teste sta succedendo qualcosa che di fatto non ha precedenti. Il primo lancio nello spazio è stato Sputnik 1 nell’ottobre del 1957.
I satelliti
A questo sono seguiti migliaia di altri satelliti, molti dei quali sono ormai fuori servizio, oltre che altrettanti razzi. Negli ultimi quattro anni questi strumenti spaziali sono aumentati moltissimo. Ne sono stati lanciati di più che nei primi trent’anni dell’era spaziale.
Oltre all’inquinamento luminoso c’è anche la preoccupazione di un’ulteriore riduzione dell’ozono. Gli scienziati della Sierra Solter hanno sottolineato che le mega costellazioni artificiali arriveranno presto ad essere composte da più di 500mila satelliti.
Va considerato che questi, prima o poi, scenderanno disintegrandosi nell’atmosfera terrestre. Un fatto che creerà un enorme strato di particelle elettricamente cariche attorno al nostro pianeta. Ad esempio, il peso di uno Starlink di seconda generazione è di 800 chilogrammi, gran parte dei quali diverranno detriti conduttivi.
Che cosa porterà allora un’intera costellazione miliardi di volte più grande? L’industria spaziale sta mandando in orbita enormi quantità di materiale che creerà detriti di natura conduttiva, i quali avranno conseguenze di un certo rilievo sul campo magnetico terrestre.
Metalli pesanti
Uno studio del 2023 ha già mostrato che, in alta quota, la stratosfera contiene alluminio e altri metalli provenienti dalla disintegrazione dei razzi e dei satelliti. Lo scienziato Solter ha portato avanti le sue ricerche riguardanti i cambiamenti delle proprietà elettriche nella zona di ablazione.
Ha così scoperto che vi è un forte aumento di cariche proprio dove si disintegrano i satelliti che deorbitano, e che indeboliranno il campo magnetico terrestre. Ed è lo stesso campo che ci protegge dalle tempeste solari. Le Nazioni Unite hanno chiesto la rimozione dei satelliti dismessi, direttamente alle agenzie che hanno effettuato il loro lancio, entro 25 anni dalla fine dell’attività.